Parole di Doris Zaccaria, a capo del progetto per la realizzazione del Rifugio di Mare sulla falesia di Punta Giglio, all´indomani dello sblocco dei lavori. «Soddisfatti dell’esito positivo di quest’ultima verifica che riconosce la scrupolosità con la quale abbiamo sempre ottemperato alle prescrizioni»
ALGHERO - «I nostri lavori si sono sempre svolti sotto lo sguardo attento di chi deve tutelare le specificità di Punta Giglio. Fin dall’inizio del cantiere, infatti, abbiamo avuto un’interlocuzione costante e approfondita con gli Enti preposti alla tutela ambientale, storica e paesaggistica». Parole di Doris Zaccaria, a capo del progetto per la realizzazione del Rifugio di Mare sulla falesia di Punta Giglio, all'indomani dello
sblocco dei lavori da parte della direzione generale dell'assessorato all'Ambiente senza alcuna nuova prescrizione (ad eccezione del ripristino della larghezza progettuale della strada di accesso alla vasca). Nel ridare efficacia all'autorizzazione del competente Servizio Valutazione Impatti e Incidenze Ambientali si rimarca «il forte carattere pubblico dell'intervento», che prevede «la piena e totale fruizione gratuita e libera dei luoghi, offrendo servizi e non privatizzando l’area».
Parole che per i titolari della concessione su Punta Giglio risuonano come una conferma a quanto, da sempre, pubblicamente sostenuto. «Gli ulteriori controlli effettuati dallo SVA hanno permesso di evidenziare tutti gli accorgimenti messi in atto insieme ai nostri tecnici - precisa la rappresentante della cooperativa Il Quinto Elemento - non ultimo, il metodo di lavoro che consiste nel sottoporre a Sovrintendenza e Parco di Porto Conte dettagliati cronoprogrammi (settimanali o bisettimanali) delle lavorazioni».
«Una pratica, questa, cui si affiancano rilevazioni puntuali per evitare disturbi alla fauna. Siamo soddisfatti dell’esito positivo di quest’ultima verifica che riconosce la scrupolosità con la quale abbiamo sempre ottemperato alle prescrizioni» conclude Doris Zaccaria che incassa l'atteso parere positivo della Regione e potrà così, in forza dello stesso, riavviare gli interventi di riqualificazione in corso. Confermata anche la possibilità di realizzare la vasca ricreativa (piscina), ad uso esclusivo degli ospiti della struttura, sulla quale nelle ultime settimane si erano addensati i maggiori dubbi di carattere urbanistico e ambientale. Questi ultimi oggi spazzati via dalla relazione con cui lo SVA riavvia il cantiere e la possibilità di realizzare la piscina: «in cui non è prevista produzione di rumori né illuminazione artificiale nelle ore notturne» ma neppure «l’insorgenza di eventuali incidenze significative non previste, derivanti dalla realizzazione e dall’esercizio delle strutture» è riportato nel documento della Regione.
Sul progetto e la rifunzionalizzazione dell'ex Batteria S.R. 413 di Punta Giglio rimane la netta contrarietà di una rilevante fetta della popolazione di Alghero. Malumori fatti propri dal Comitato spontaneamente costituitosi a tutela della zona - sulla carta inserita tra quelle a protezione speciale dalle stringenti normative comunitarie in tema di salvaguardia degli habitat e valorizzazione delle specie - e recentemente sfociati in un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica. Si contesta la natura impattante dell'intervento, ma anche la procedura autorizzativa ritenuta poco rispettosa dei numerosi vincoli a cui la zona è sottoposta.
Nella foto: Doris Zaccaria, a capo della cooperativa Il Quinto Elemento