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8 maggio 2021
«Sommersi da alghe, immagine a rischio»
Le grandi migliorie promesse sul fronte della gestione della posidonia si scontrano con la dura realtà. Cumuli di posidonia ovunque e ritardi nella pulizia ad Alghero. Ecco la nuova gestione delle coste. Mimmo Pirisi non fa sconti e parla di rischio immagine

ALGHERO - «La stagione riparte ma la nostra città rischia di arrivare impreparata, con la sua punta di diamante spuntata». Il capogruppo in Consiglio ad Alghero del Partito democratico è lapidario e fotografa la situazione sul fronte posidonia in Riviera del corallo, ancora alle prese con la rimozione dei cumuli dal primo tratto del litorale urbano.
I lavori stentano ad essere conclusi - dice Pirisi, che chiama in causa il presidente della commissione Ambiente Christian Mulas affinché convochi urgentemente una riunione per capire quali strategie adottare - si aggiunga poi la decisione della corte costituzionale, prevedibile e scontata visto l’impianto della legge regionale che faceva acqua da tutte le parti, ora siamo veramente in alto mare o meglio, immersi nella posidonia e le soluzioni ancora non si intravedono.
«Corriamo seriamente il rischio di dare una pessima immagine di Alghero alla cittadinanza e al comparto turistico e ai futuri vacanzieri - attacca il consigliere Dem - senza contare che non si capisce che fine abbia fatto l’impianto di San Marco, dato per imminente la scorsa primavera con tanto di conferenze stampa e selfi, mentre oggi si intravedono solo accumuli di posidonia in mezzo all’erba, e la sabbia invece dopo un anno di piogge, e già finita sotto terra con buona pace dell'eventuale recupero e riposizionamento».
Nella foto: le montagne di posidonia abbandonate nel 2020 a San Marco
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