Anche il presidente Mulas contro il trasferimento della diabetologia dall’Ospedale Marino agli ambulatori di via Raffaello Sanzio: grandi disagi per tutti gli utenti, inaccettabile quello che succede ad Alghero
ALGHERO - La vergognosa situazione in cui opera il servizio diabetologia ad Alghero al centro di aspre polemiche. Alle dichiarazioni del consigliere comunale
Valdo Di Nolfo, si aggiungono quelle del presidente della Commissione Sanità, Christian Mulas, che già durante il Consiglio Comunale dello scorso 14 maggio aveva denunciato ed evidenziato il disaggio degli utenti della diabetologia. Segnalazione accolta dal Sindaco informando il Consiglio che a breve verrà fatto un sopralluogo con il presidente della commissione Sanità di Alghero e i vertici Sanitari.
«Il trasferimento della diabetologia dall’Ospedale Marino agli ambulatori di via Raffaello Sanzio, che oggi ospita anche il Consultorio Familiare, ufficio igiene ha creato certamente grandi disagi per tutti gli utenti che oggi sono costretti per la mancanza degli spazi ad aspettare fuori in strada il proprio turno per essere assistiti. Il servizio di diabetologia di Alghero garantisce l’assistenza a quasi 3100 utenti dell’hinterland. Il diabete è una patologia cronica che non può essere trascurata. Non si può accettare che un servizio fondamentale di medicina del territorio come la diabetologia sia relegato in uno spazio non idoneo per gli utenti» è la posizione di Christian Mulas.
Il presidente sottolinea come la pandemia abbia messo a dura prova la sanità, ad ogni livello. «Questa pandemia ha evidenziato tutti i problemi della sanità: problemi nati in passato da una gestione sbagliata e priva di visione e programmazione. Ad oggi ci viene richiesta un’attenzione a 360 gradi su tutti i problemi della sanità, ritengo che questo sia il nostro compito: ricostruire un modello di sanità che metta il paziente al centro, che non sia la sanità della politica ma dei pazienti. Un modello di sanità che sia sostenibile nel tempo, senza sprechi ma fatto di scelte. Che non sia una coperta troppo corta incapace di coprire i territori. Ma una sanità che sia efficiente e funzionale che garantisca l’assistenza a tutti» conclude.