G.P.
3 agosto 2021
Appello FederEnergia, allarme green
Cisal FederEnergia lancia un allarme a proposito dei progetti green manifestati per la Sardegna. Appello al Governo, al Presidente della Regione Sardegna e tutta la Politica Sarda, affinché vengano valutate le reali necessità della Sardegna e dei Sardi.

SARDEGNA - Cisal FederEnergia a proposito dei progetti green manifestati per la Sardegna, lancia un allarme sullo stato dei fatti. La preoccupazione viene da fatto che, non avere oggi, un sistema pronto per produrre energia elettrica subito e in grado di bilanciare la rete, in caso di riduzioni improvvise di potenze provenienti dalle rinnovabili e ciò accade frequentemente, comunque accade quando improvvisamente non c’è sole o vento, sia un grosso errore. Ad oggi, denunciano i vertici di CISAL FederEnergia si è ancora molto lontani dal vedere tutti i condomini autoproduttori di energia, mobilità elettrica spinta, colonnine per il rifornimento elettrico ovunque, accumuli in grado di bilanciare la rete e per le necessità improvvise della rete, la gestione senza problemi delle punte. Come lo sarà essere esclusivamente dipendenti dai cavi, quindi rinunciare a produrre energia in terra Sarda, attraverso le centrali esistenti convertite a gas, potrebbe diventare diabolico per i Sardi e per la rete, dovrebbe essere d’esempio quanto successo in altri stati a causa di scelte scellerate, dove si arrivati perfino a toccare con mano l’ebrezza del blackout e del buio totale.
CISAL FederEnergia lancia un appello al Governo, al Presidente della Regione Sardegna e tutta la Politica Sarda, affinché vengano valutate le reali necessità della Sardegna e dei Sardi. Serve un patto per il lavoro che deve scaturire dall’incontro e dalle idee di tutti i soggetti in causa, affinché si trovino le giuste garanzie per non perdere neanche un posto di lavoro e ridare speranze a mille famiglie per il futuro.
Come parte sociale, FederEnergia teme che si complichi lo scenario occupazionale regionale: oggi circa 1000 famiglie dipendono dalle centrali termoelettriche alimentate attualmente a carbone. Rioccupare con le Rinnovabili? Oggi in Sardegna si occupano di sole e vento, impiegati a tempo indeterminato circa una trentina di persone fra tutte le aziende presenti nel territorio. Pertanto la filiera delle rinnovabili non si sa se potrà assorbire le maestranze da ricollocare, che necessitano invece di reinserirsi in processi produttivi attivi e che possano garantire un futuro certo.
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