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Cor 22 gennaio 2022
I pescatori algheresi contro i vertici del Parco
Si apre un nuovo fronte di contrapposizione e protesta contro il Parco di Porto Conte e la sua dirigenza. I pescatori della piccola pesca artigianale algherese sul piede di guerra. Lettera al vetriolo contro i vertici di Casa Gioiosa
I pescatori algheresi contro i vertici del Parco

ALGHERO - La categoria dei pescatori della Piccola Pesca Artigianale Algherese denuncia all’opinione pubblica cittadina la propria «profonda insoddisfazione per la mancata partecipazione nei processi che riguardano la gestione complessiva della pesca costiera locale, in particolare da quando l’Area Marina Protetta è passata in gestione al Parco Regionale di Porto Conte nel 2018». Si apre così un nuovo fronte di contrapposizione e protesta contro il Parco di Porto Conte e la sua dirigenza, dopo un anno caratterizzato da profonde lacerazioni e contrapposizioni in città.

I pescatori ricordano ai più che l’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana nasce grazie anche al volere dei pescatori della piccola pesca artigianale algherese, in quanto per l’istituzione della stessa aveva dato il proprio assenso per l’affidamento ad un Ente terzo della gestione di un tratto di mare, che aveva ed ha sempre rappresentato, per motivi storici e meteomarini, un luogo di pesca strategico per i pescatori. «Questo comparto produttivo da secoli affonda le proprie radici nella cultura algherese e in questo momento sta attraversando un periodo di crisi acuito dalla mancata intesa con l’Amp, diventato un ente di soli obblighi e regole. Vorremmo anche ricordare che per la maggior parte delle famiglie di pescatori che operano nella suddetta area questa attività è l’unica fonte di reddito economico».

In passato c'è sempre stata collaborazione con l’Amp, con un dialogo franco e costruttivo, ma ora i piccoli pescatori di Alghero si sentono costretti a porsi delle domande e chiedersi quali siano i vantaggi per i pescatori della piccola pesca derivanti dall’istituzione dell’Area protetta. «Dai contatti e dalle informazioni di colleghi delle altre marinerie sarde, dove esistono delle Amp, non abbiamo riscontri di situazioni difficili come le nostre» denunciano.

«Ultimamente le nostre richieste di incontro e di confronto non sono state soddisfacenti soprattutto per la mancanza di partecipazione dei vertici della Amp Capo Caccia Isola Piana. Oltre all’Amp, che sarebbe dovuta essere al nostro fianco, c’è l’assenza totale da parte della regione e degli enti locali in termini di supporto; in passato ad Alghero era attivo uno sportello per la pesca. Ora non esistono programmi, né progetti di lungo respiro; la legge quadro regionale sulla pesca è bloccata da anni in regione e non si capisce che cosa ne sarà di essa. Abbiamo necessità di esporre i nostri problemi e le nostre proposte e di referenti con cui dialogare. Vorremmo ricordare che l’unica pesca che può essere sostenibile è la pesca artigianale costiera; è per questa ragione l’unica ammessa tra quelle professioniste nelle Amp».



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