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4 giugno 2022
Consulta al Parco dopo 23 anni: è già polemica
Rimangono fuori dalla Consulta del Parco di Porto Conte le storiche associazioni ambientaliste che hanno contribuito alla nascita dell´area protetta di Alghero. Durissimo il commento: «L´ennesima occasione persa di riavvicinarsi ai cittadini»

ALGHERO - «Un particolare ringraziamento rivolgo ai componenti l’Assemblea del Parco che oggi hanno nominato la Consulta per la prima volta dall’istituzione del Parco, dopo molti anni di attesa e diversi tentativi infruttuosi delle precedenti Assemblee. Finalmente il Parco si potrà avvalere di un importante organo consultivo che favorirà un maggiore raccordo con la comunità locale e con le sue forze sociali, culturali ed economiche». Parole del Presidente dell’Ente Parco di Porto Conte, Raimondo Tilloca (nella foto).
Il Parco di Porto Conte istituisce a distanza di 23 anni dalla sua nascita la Consulta, regolarmente prevista dallo Statuto. La votazione è arrivata durante l'ultima assemblea (alla presenza di soli 11 membri su 25) che ha eletto sei componenti scelti tra i rappresentanti delle associazioni ecologiche, culturali, sportive, sindacali e delle categorie dell'artigianato e del commercio. Si tratta di Antonella Succu, Eleonora Sofia Muroni, Donato Orfino, Mario Tocci, Mario Sechi, Daniele Carlo Alicicco (appartenenti a 5 associazioni culturali/sportive e 1 ad organizzazioni sindacali). Hanno anche ottenuto voti dall’Assemblea, ma non sufficienti per la nomina, Roberto Barbieri e Francesco Guillot, in rappresentanza di Legambiente e Lipu.
Ed è proprio l'esclusione delle principali associazioni ambientaliste a far scoppiare la polemica ad Alghero. Durissima la posizione delle due consigliere del Movimento 5 Stelle che parlano di «un’altra occasione persa da questa amministrazione del Parco che si dimostra sempre più attenta ad altre logiche ma non ad una gestione ecosostenibile ed ecocompatibile di un’area che dovrebbe essere protetta per istituzione». Posizione ancor più dura da parte di Legambiente: «come sta avvenendo da diverso tempo - recita la nota dell'associazione - nella gestione del Parco si vedono solo basse logiche di piccola politica locale, ben poco trasparenti e democratiche. Logiche tristi, da cui Legambiente si dissocia completamente».
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