G.M.Z.
6 maggio 2008
Alghero, Cagliari e Olbia volano Trimestre record nell´Isola
In aumento sia arrivi che partenze da e per la Sardegna, rispetto allo stesso periodo del 2007. Il risultato di maggior spicco registrato dall´aeroporto di Cagliari-Elmas (+24%), con un exploit nei voli internazionali (+80%). Gli effetti positivi del modello della Sardegna, collegata a otto aeroporti della penisola a tariffa agevolata. Le richieste della Regione per il trasporto marittimo. Alghero +20%

ALGHERO - Sono aumentati di quasi 150.000 unità i passeggeri, in arrivo e in partenza, negli aeroporti di Alghero, Cagliari, e Olbia nel primo trimestre del 2008 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ponendo così le basi per la conferma del trend di crescita degli ultimi anni. I 150.000 passeggeri in più sbarcati e partiti nei tre aeroporti si traducono in un incremento di oltre il 18% rispetto all'analogo periodo del 2007. «Un risultato particolarmente positivo - commenta l'assessore regionale dei Trasporti, Sandro Broccia - che porta a quasi un milione il numero totale dei passeggeri transitati del solo primo trimestre. Il risultato di maggior spicco è certamente dell'aeroporto di Cagliari-Elmas che, nel periodo in esame, ha incrementato il suo volume di traffico di oltre il 24%, con un significativo risultato nei voli domestici (quasi +19%) e un exploit in quelli internazionali (oltre +80%), mentre Alghero, grazie ad un incremento di oltre il 22% nei voli nazionali e di oltre il 15% di quelli internazionali, si attesta su un rilevante incremento del 20% complessivo e Olbia conferma sostanzialmente i risultati dell'anno scorso». «È la conferma - conclude l'assessore Broccia - degli effetti positivi del modello di continuità territoriale che abbiamo organizzato, modello che, insieme alla liberalizzazione degli aeroporti di Malpensa, Orio al Serio e Ciampino, garantisce un'offerta decisamente maggiore di voli a disposizione dei cittadini che si spostano da e per la Sardegna».
Nonostante le critiche più assurde e ingiustificate sul cosiddetto modello sardo, la continuità territoriale aerea collega la Sardegna con 8 aeroporti della penisola: Roma-Fiumicino, Milano-Linate, Bologna, Torino, Firenze, Verona, Napoli e Palermo. «La Regione - spiegano il Presidente della Regione, Renato Soru, e l'assessore Broccia - avrebbe voluto collegare la Sardegna anche con altre città, ma l'Unione Europea non lo ha consentito. Sino a due anni fa le città della penisola collegate con gli aeroporti sardi erano soltanto due, Roma e Milano. Non solo: alle rotte che collegano gli aeroporti sardi con Roma, Milano, Torino, Verona, Bologna, Firenze, Napoli e Palermo si aggiunge la liberalizzazione degli scali di Milano-Malpensa, Bergamo-Orio al Serio e Roma-Ciampino, che consentono l'ampliamento dell'offerta per chi vuole raggiungere la Sardegna». «Basterà che il nuovo Governo confermi il finanziamento che nel 2004 il governo Berlusconi aveva cancellato e solo dopo la nostra protesta aveva ripristinato, mettendoci in condizioni di avviare una continuità territoriale aerea che ha garantito in questi ultimi anni una crescita del numero delle città collegate e, come si vede dai dati diffusi questo pomeriggio, una crescita significativa del numero dei passeggeri». «Questo modello di continuità territoriale aerea garantisce non solo prezzi bassi per i residenti - 57 euro più le tasse - ma un costo del biglietto per i non residenti notevolmente più basso rispetto agli altri collegamenti fra aeroporti italiani: il biglietto del volo Verona-Cagliari costa, a un non residente in Sardegna, 98 euro più le tasse, mentre il costo di un biglietto Verona-Palermo è di 300 euro». «In materia di continuità territoriale merci attraverso le linee marittime, la Regione chiederà anche al nuovo governo Berlusconi che sia rispettata la scadenza naturale del 31 dicembre 2008 della concessione alla Tirrenia, che non venga rinnovato un monopolio non più accettabile di una società che usa navi non più adeguate, che vanno a 14 nodi anziché a 28, con i servizi a bordo a volte addirittura inqualificabili». «La Regione chiede per la continuità territoriale marittima la possibilità di avviare lo stesso tipo di bando internazionale di gara come per la continuità aerea, finalizzato all'imposizione degli obblighi di servizio pubblico, come previsto dal regolamento comunitario. Gli obblighi di servizio pubblico serviranno a individuare i porti che devono essere collegati, la regolarità, la continuità, la frequenza, la capacità di fornitura del servizio, le tariffe richieste, la tipologia e l'equipaggio delle navi da impiegare». «Questa battaglia - concludono Soru e Broccia - è vicina a una conclusione positiva anche grazie all'iniziativa verso la Commissione dell'Unione Europea. La Finanziaria regionale ha addirittura previsto nuove risorse per sostenere una nuova compagnia a partecipazione regionale sul modello di quel che avviene in Corsica».
|