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10 settembre 2024
Campo boe e parco, bordate da Città Viva
Nuove critiche all´indirizzo dei vertici del Parco di Porto Conte, arrivano da Città Viva e dal suo responsabile cittadino, Franco Masu, che critica aspramente la gestione di parco e area marina degli ultimi tempi

ALGHERO - «Da molti anni il Parco di Porto Conte e Area Marina Protetta agisce come fosse un feudo a sé stante, avulso dal contesto algherese e dalla sua comunità. Già in passato i vertici del Parco hanno preso decisioni e portato avanti progetti che si sono rivelati molto divisivi e fonte interminabile di polemiche. Oggi, dopo il progetto di rifunzionalizzazione alberghiera e ricettiva della vecchia casermetta militare di Punta Giglio e di “messa in sicurezza” delle antistanti falesie, vecchie di milioni di anni, si pensa di creare grandi campi boe a Porto Conte e dintorni. Una sorta di parcheggio diffuso per imbarcazioni e navi da diporto. Come Città Viva non possiamo non sottolineare come tali progetti, che insistono su luoghi di grande valore naturale e molto amati dagli algheresi, piovono sempre dall’alto senza che ci sia nessun confronto e nessuna condivisione con la comunità locale. E’ una situazione paradossale perché il più importante organo decisionale del Parco, ovvero l’Assemblea, coincide con il Consiglio Comunale». Nuove bordate all'indirizzo dei vertici del Parco di Porto Conte, arrivano da Città Viva e dal suo responsabile cittadino, Franco Masu, che critica aspramente la gestione di parco e area marina degli ultimi tempi.
«Se i consiglieri comunali, invece di essere tenuti all’oscuro di tutti i progetti del Parco, salvo poi essere chiamati a votare i bilanci a scatola chiusa, venissero coinvolti già nelle fasi preliminari dei progetti più importanti, verrebbe meno la contrapposizione tra il Parco stesso e la città. Il Consiglio Comunale è espressione democratica dei cittadini e le commissioni consigliari sono un ulteriore occasione democratica di approfondimento e ascolto. Non possono essere delegittimati dal Parco. Accade invece che per molti progetti, che finiscono per avere impatti ambientali e sociali notevoli, il Parco non ha l’avvallo del proprio Comitato Scientifico (mai nominato) e nemmeno l’approvazione dei suoi stessi membri dell’Assemblea. In questa situazione paradossale e che speriamo venga modificata con decisione dalla nuova amministrazione algherese - sottolinea Franco Masu, responsabile di Città Viva - il Parco oggi propone di dare corso ad un ingente finanziamento mettere sul fondo del mare, a Porto Conte, Punta Giglio, Cala Olandese… decine e decine di grossi corpi morti in cemento e un alto numero di boe. Boe il cui utilizzo a Porto Conte sarà naturalmente a pagamento. La motivazione del progetto boe è quella di preservare le praterie sommerse di posidonia dagli ancoraggi incontrollati. Ora, è pur vero che tale motivazione ha una sua ragion d’essere, ma Città Viva non si può non avanzare alcune osservazioni».
«Intanto il Parco/AMP può normare gli ancoraggi entro i propri confini e da vari anni esiste già un preciso divieto di ancoraggio sulla posidonia, con sanzioni per chi non lo rispetta. La baia di Porto Conte è fragile dal punto di vista dell’ecosistema marino, ha già tre porticcioli turistici, e il traffico nautico non deve essere ulteriormente incrementato. Creare un grande parcheggio di barche significa aumentarne la presenza con l’inevitabile aumento di sversamento di idrocarburi e altri inquinanti. I soldi del PNRR potrebbero essere usati per incentivi verso la riconversione elettrica dei motori marini, e verso l’uso obbligatorio di ancoraggi a basso impatto sui fondali quali le mazzere in piombo, fermo restando il divieto di ancoraggio sulla posidonia. Anzi, questo divieto dovrebbe essere in qualche modo esteso a tutto il mare prospicente il territorio comunale di Alghero (e magari intorno all’intera Sardegna). Pertanto, in attesa che si crei, su questo e su altri progetti del Parco un costruttivo dibattito politico, Città Viva chiede che il progetto boe venga sospeso e chiede che si insedi quanto prima il nuovo CdA del Parco/AMP» chiude Franco Masu.
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