S.A.
28 novembre 2024
Dup e Bilancio di previsione: primi passi a Sassari
Oggi si sono avviati i lavori per la realizzazione dei due pilastri su cui sarà eretto l’intero mandato amministrativo. La giunta comunale ha infatti licenziato la bozza del Documento unico di programmazione e lo schema del Bilancio di previsione per il 2025
SASSARI - Il cantiere per la realizzazione della “città che cambia” a Sassari inizia a prendere una forma e una direzione piuttosto chiare. Dopo le fondamenta gettate lo scorso settembre attraverso l’approvazione da parte del consiglio delle linee programmatiche del sindaco Giuseppe Mascia, oggi si sono avviati i lavori per la realizzazione dei due pilastri su cui sarà eretto l’intero mandato amministrativo. La giunta comunale ha infatti licenziato la bozza del Documento unico di programmazione e lo schema del Bilancio di previsione per il 2025. Si tratta di due atti fondanti, i più importanti sin qui approvati dall’esecutivo, tra i più importanti e qualificanti dell’intero mandato. È solo un primo passo, perché i due atti di programmazione per eccellenza assumeranno una fisionomia definitiva solo al termine dell’iter approvativo che avrà per protagonista il consiglio e che coinvolgerà anzitutto le competenti commissioni, il cui lavoro inizierà verosimilmente già la settimana prossima. Ma al netto di imprevedibili stravolgimenti, le due delibere di giunta e i relativi allegati rappresentano un passo decisivo alla scoperta del disegno che il sindaco e la sua maggioranza hanno iniziato a tratteggiare già a partire dal programma di mandato.
Il Documento unico di programmazione elaborato con il coinvolgimento di tutti i settori e in particolare dei livelli dirigenziali è stato poi armonizzato dal servizio Programmazione, che fa capo alla direzione generale. Il risultato è un faldone di 257 pagine in cui quelli che sino a ieri erano solo indirizzi politici sono stati trasformati dalla giunta in una lunghissima serie di azioni: 379 in tutto, ripartite in base ai 117 obiettivi operativi indicati, a loro volta rispondenti a 54 obiettivi strategici, delineati sulla base di 3 indirizzi strategici che rispondono a una sola parla d’ordine: cambiare prospettiva. E se il primo passo verso la città che cambia è segnato dagli impegni per l’inclusione, la sicurezza, l’accessibilità e le pari opportunità, non è secondaria l’attenzione rivolta a sostenibilità, innovazione, sviluppo del territorio e qualità dell’abitare. Il terzo step contempla un impegno sostanziale per favorire la partecipazione attiva, la governance territoriale, la comunicazione e l’efficienza della macchina amministrativa. Il Dup avvia il processo verso la realizzazione di un’arena per concerti e di spazi sportivi per eventi nazionali e internazionali, dall’individuazione dei siti idonei all’adozione di eventuali varianti urbanistiche. Si punta sul potenziamento delle attività di gestione di Monte d’Accoddi, sulla messa in rete del Padiglione Tavolara, del Museo del Contemporaneo nell’ex Convento del Carmelo, dell’ex Tipografia Chiarella e del complesso di Santa Maria in Betlem.
Come esempio virtuoso di collaborazione con gli altri attori istituzionali, sociali, economici e culturali che operano a Sassari, spicca la collaborazione avviata con l’Università per la valorizzazione dell’omonima piazza come centro di incontro e di iniziativa culturale e sociale attraverso la riqualificazione e la sperimentazione della pedonalizzazione delle aree, che dovrà necessariamente essere preceduta dall’individuazione di una nuova area per parcheggi. Al di là della funzione abitativa, la rigenerazione urbana nel centro storico come in altre aree della città dovrà passare, secondo la visione della giunta guidata da Giuseppe Mascia, dalla rivisitazione del Piano del commercio e del sistema delle aree mercatali. Molto dipenderà dalla capacità di rendere Sassari sempre più sostenibile e fruibile. Vanno in questa direzione le indicazioni fornite dal Dup per la definizione di strategie di sviluppo territoriale e urbanistico e per la valorizzazione del sistema delle valli, così da favorire lo sviluppo turistico, l’ospitalità di iniziative culturali e di spettacolo e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, ma anche l’approvazione del Piano urbano della mobilità sostenibile e lo sviluppo di un sistema di trasporto urbano ed extraurbano in grado di migliorare la qualità della vita e ridurre l’impatto ambientale.
La giunta comunale ha approvato, in allegato al Dup, anche il programma triennale dei lavori pubblici. Complessivamente la sua realizzazione costerà 36 milioni 842mila e 789 euro. spiccano in particolare i 14 milioni e 400mila euro necessari peri i lavori di adeguamento per la realizzazione e la chiusura definitiva dei moduli esauriti nella discarica di Scala Erre e il loro recupero ambientale, tanto per citare una delle più gravose questioni ereditate dalla passata amministrazione. Dopo interi lustri di discussioni e di scontri, Giuseppe Mascia e l’esecutivo di cui è a capo sono determinati a chiudere alcune opere che Sassari attende davvero da troppo tempo. La principale è quella del centro intermodale, che prevede il parcheggio di via XXV aprile e la piazza soprastante in corso Vico, per cui ci sono 6 milioni e 700mila euro, l’ex centrale elettrica attigua, il cui restyling costerà 4 milioni e 800mila euro, le annesse modifiche alla viabilità di tutta l’area circostante, per un valore di 7 milioni e 800mila euro, e l’autostazione per i bus in via San Paolo, alle spalle della stazione ferroviaria, che costerà 7 milioni e 900mila euro. Tra gli investimenti più significativi c’è quello per gli interventi di mitigazione del rischio idraulico e di consolidamento dei versanti franosi, che risponde ai dettami del vigente Piano di assetto idrogeologico: complessivamente vale 12 milioni di euro. Importante anche la cifra prevista per l’efficientamento energetico delle case popolari di via Leoncavallo e via Paganini, tra Latte Dolce e Santa Maria di Pisa: 5 milioni, 781mila e 746 euro.
Il bilancio di previsione 2025. Nella stessa seduta, a voler rimarcare la coerenza e lo stretto collegamento tra i due atti fondanti del mandato, la giunta comunale ha approvato anche il bilancio di previsione. Per far fronte alla crisi socio-economica – che negli anni ha assunto le sembianze dell’emergenza occupazionale e abitativa, ma che ha i connotati di una popolazione sempre più anziana, con sempre più numerosi e vari bisogni assistenziali – il Bilancio di previsione che la giunta comunale ha appena approvato, e che ora sarà sottoposto al dibattito consiliare, investe nei Servizi sociali oltre 65 milioni di euro. Si tratta nettamente della voce più alta all’interno di un documento contabile la cui importanza è fondamentale: si tratta del primo bilancio preventivo dell’amministrazione Mascia, e può essere utile per capire quali priorità il sindaco e la sua maggioranza intendono darsi nel corso del mandato, compatibilmente con le condizioni in cui la città è stata presa in mano.
Complessivamente la manovra presentata all’esecutivo dall’assessore al Bilancio, alla Programmazione, alle Partecipate e all’Innovazione, Giuseppe Masala, vale circa 294 milioni di euro. Di questi, 88 milioni di euro sono destinati all’acquisto di beni e servizi funzionali alla realizzazione delle missioni che Palazzo Ducale dovrà compiere nel corso del prossimo anno. In pratica i Servizi sociali rappresentano oltre il 22% delle spese programmate. Più nel dettaglio, quasi 25 milioni e mezzo serviranno per intervenire nell’ambito delle disabilità, 16 milioni per sostenere chi è a rischio di esclusione sociale, 11 milioni e ottocento per i minori, l’infanzia e il sistema degli asili. Gli anziani rappresentano un investimento da 5 milioni e 258 mila euro, mentre per sostenere il diritto alla casa ci sono circa 2 milioni e 600 mila euro. Detto dei quasi 24 milioni destinati a fondi e accantonamenti di legge, l’altro investimento significativo – che inizia a dare la cifra della direzione verso cui l’amministrazione intende muoversi – è rappresentato dai quasi 39 milioni per lo sviluppo sostenibile, tutela del territorio e dell’ambiente. Circa 14 milioni e mezzo di euro sono destinati all’istruzione e al diritto allo studio, poco meno della metà alle politiche per la sicurezza e l’ordine pubblico. Ancora da segnalare i 23 milioni per i trasporti e il diritto alla mobilità, i 4 milioni e 800mila euro per i beni e le attività culturali e a cascata tutto il resto, compreso l’investimento di oltre 860 mila euro per sostenere lo sviluppo economico e la competitività.
«Quella che abbiamo approvato è solo una traccia, ma ci sottoponiamo con fiducia e soddisfazione al confronto con il consiglio comunale, che in quanto rappresentante della comunità è sovrano e potrà apportare le modifiche che riterrà», afferma il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia. «Abbiamo sottoposto gli uffici a uno sforzo enorme per rispettare i tempi previsti dalla legge, pur non rinunciando a un documento corposo, estremamente analitico e dettagliato, in cui tutti gli impegni assunti sin qui prendono forma – aggiunge – chiunque potrà giudicarci sulla base di un documento programmatorio che non lascia spazio a interpretazioni e sottintesi». Il primo cittadino rimarca che «ovviamente ci sarebbe piaciuto, specialmente nel bilancio di previsione, poterci dare altre priorità». Tuttavia, «la situazione economica e sociale è particolarmente critica e dobbiamo per prima cosa far fronte a quella che è una vera emergenza, accompagnando la città passo dopo passo verso una fase nuova di sviluppo, di fiducia e di ottimismo». Estremamente soddisfatto l’assessore Giuseppe Masala, titolare sia della Programmazione che del Bilancio. «Muoversi dentro una serie di vincoli formali e sostanziali non è mai semplice, ma siamo sicuri che il lavoro certosino fatto dagli uffici finanziari, unito al grande sforzo prodotto da ciascun settore per fissare le priorità e attribuirgli un valore economico coerente, abbiano alla fine generato due documenti di grande sostanza, di forte impatto e di estremo equilibrio», spiega l’assessore. «Non appena sarà possibile inizierà la discussione in commissione – conclude – con l’obiettivo di approdare in aula quanto prima e liberare presto le risorse e i progetti in campo».
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