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Cor 5 luglio 2008
Vacanza d’inferno con il suo miglior amico
Mancano le spiagge in cui potersi recare con il proprio cane. La denuncia ad Alguer.it di una turista
Vacanza d’inferno con il suo miglior amico

ALGHERO – In vacanza ad Alghero senza il suo miglior amico. O meglio il cane l’aveva portato con se ma arrivata in Sardegna la brutta sorpresa. «Ho trascorso una settimana ad Alghero ma ho potuto constatare, con mio grande disappunto, che non è ammessa la presenza dei cani sulle spiagge, seppur tenuti al guinzaglio –denuncia una turista ad Alguer.it- ho chiesto alla Capitaneria di Porto di Alghero se ci fossero spiagge riservate per i cani, ma mi è stato detto che nella vostra isola non ci sono zone dedicate e che "il miglior amico dell'uomo" non può stare neppure nelle pinete adiacenti all'arenile». La vacanziera delusa fa presente che il suo è un meticcio di taglia medio piccola e che in Toscana, ad esempio, ci sono molte spiagge riservate, costantemente tenute pulite e bonificate, attrezzate con docce di acqua dolce per sciacquare il pelo dopo il bagno di mare e di cassette per la distribuzione gratuita dei sacchettini per la raccolta delle feci. «E' assurdo che la vostra regione non sia attrezzata a tale scopo, tenuto conto del gran numero di turisti che ogni anno affollano le vostre zone –incalza la signora- nessun tour-operetor informa di questa carenza e io mi sono trovata in gravi difficoltà: Che fare? –chiede- Portare il cagnolino in spiaggia rischiando la multa di 1.032 € oppure lasciarlo da solo in un appartamento a lui sconosciuto?». «Di una cosa però sono certa –conclude la donna- l'anno prossimo, se non sarà cambiato nulla, andrò in Corsica dove l'accesso agli animali è consentito in tutte le spiagge (purchè il padrone si impegni a non disturbare gli altri bagnanti ed a raccogliere gli eventuali escrementi) Anche nei ristoranti e negli alberghi sono accettati volentieri. Addirittura in molti casi, prima viene offerta una ciotola con dell'acqua fresca o del cibo al cucciolo e poi vengono fatti accomodare i padroni. Questa si che è civiltà!».

Nella foto il cane indesiderato



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