Anche il direttivo di Fratelli d´Italia Alghero, come Forza Italia, prende posizione dopo l´uscita di Colledanchise da Futuro Comune e l´attacco dei compagni di Alleanza Verdi Sinistra
ALGHERO – «Le reazioni scomposte e minacciose di
Avs alle legittime scelte del consigliere Marco Colledanchise confermano plasticamente la vera natura di certa sinistra estrema: settaria, divisiva, intollerante. È bastato che un consigliere civico e moderato decidesse di rivendicare la propria autonomia rispetto alla mutazione di un contenitore politico ormai orientato esplicitamente a sinistra, per scatenare un attacco in piena regola».
Anche il direttivo di Fratelli d'Italia Alghero, come
Forza Italia, prende posizione dopo l'uscita di Colledanchise da Futuro Comune e l'attacco dei compagni di
Alleanza Verdi Sinistra. «Altro che centralismo democratico: siamo alle purghe sovietiche. Una cultura politica figlia di un certo comunismo che non ha mai fatto davvero i conti con la democrazia liberale, quella in cui il dissenso è un valore e non un problema da espellere. Con il comunicato, AVS non si limita a esprimere dissenso - attaccano da Fratelli d'Italia Alghero - ma etichetta Colledanchise come “ambiguo, poco responsabile e ingenuo”, e lo vorrebbe persino fuori coalizione. Un atteggiamento che la dice lunga sul concetto di pluralismo di idee cui sono abituati in AVS, partito che oggi pretende di fare da custode dell’ortodossia ideologica all’interno della maggioranza».
«Tentano persino di ridicolizzare il collega con l’espressione “giovane consigliere”, scelta sgradevole e che qualifica chi la fa più di chi la riceve. A Colledanchise, con cui pure ci dividono posizioni politiche, Fratelli d’Italia esprime piena solidarietà. Ha avuto il coraggio di dire ciò che molti pensano: quel progetto civico che ha vinto le elezioni non esiste più. Al suo posto, un asse sempre più ideologico tra PD, M5S e AVS, dove chi non si allinea viene cancellato. Ci auguriamo che altre voci moderate abbiano il coraggio di farsi sentire. Perché la democrazia si costruisce anche così: con il dissenso espresso a viso aperto e con il rispetto per chi ha idee diverse, non con gli inviti all’espulsione come in un comitato centrale» chiudono Alessandro Cocco e compagni.