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Polifonica Santa Cecilia: terzo concerto
Coro Giovanile “Pietro Allori” Polifonica Santa Cecilia: 26 luglio (h 20.30) Chiesa Don Bosco in via Washington nr 3, Sassari. La grande musica raccontata in location intrise di Cultura, storia e significato

SASSARI - “Il Filo Rosso” è fil rouge che lega indissolubilmente la musica - corale e non -, la storia e la Cultura, la bellezza e il territorio, una trama tessuta ad arte da ugole sapienti come quelle della Polifonica Santa Cecilia di Sassari. Un cartellone ricco quello del 2025, che dopo le prime due date si appresta ora a raccontare una nuova straordinaria storia di note.. fatta in casa. La rassegna è organizzata grazie al sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Sardegna.
Il terzo appuntamento della rassegna “Il Filo Rosso” - il 26 luglio alle ore 20.30 nella chiesa Don Bosco in via Washington nr 3 a Sassari - avrà come protagonista il Coro Giovanile “Pietro Allori” della Polifonica Santa Cecilia. Un momento fra i più attesi perch? simbolo di continuità e di volontà e di fiducia incrollabile nella passione per l’insegnamento e l’apprendimento artistico. Nel corso della serata saranno proposti alcuni pezzi strumentali eseguiti con la chitarra da Gabriele Loriga, corista della Polifonica. Direttore, maestro Alessio Manca.
Saranno proposti brani strumentali di Laurencinnus Romanus (1550-1608) “Praeludium Fantasia”, di Francesco da Milano (1497-1543) “Ricercare LI e I”, di Marco dall’Aquila (1480-1544) “Fantasia III” e di Girolamo Frescobaldi (1583-1643) “Toccata per spinetta sola, over liuto” e “Aria con variazione de La Frescobalda”. E poi ancora Gregoriano (“Ave Maria”), “Missa O Regem Coeli” “Kyrie” “Sanctus-Benedictus” “Agnus Dei I e II” “Super Flumina Babylonius” “Sicut Cervus” prima parte, “Sitivit Anima Mea” parte due “Surge Propera” e “Caro Mea” di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594).
«Il Filo Rosso è un viaggio musicale che attraversa e collega luoghi della cultura spesso silenziosi, restituendo loro voce. Il cartellone 2025 è traguardo che racconta una progettualità solida e condivisa. Ogni concerto si svolge in spazi non convenzionali come musei, biblioteche e conventi, occasione per ampliare il pubblico e stimolare nuove collaborazioni» spiega il direttore artistico Matteo Taras.
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