Un fatto mai azzardato da predecessori. Così la visita pastorale in occasione del centenario della proclamazione di Nostra Signora di Bonaria a patrona massima della Sardegna diventa anche elettorale
CAGLIARI - Arriva il Papa in Sardegna e il Presidente del Consiglio vola via da Roma per accogliere sua Santità in un'altra regione. Un fatto quasi eccezionale, certamente anomalo.
Silvio Berlusconi trasforma la storica visita di Benedetti XVI in una passerella politica facilmente riconducibile alle elezioni regionali in programma il prossimo anno in Sardegna.
Un fatto mai azzardato da predecessori che con i Papi avevano consuetudine e magari sintonie culturali anche più profonde. Così la visita pastorale in occasione del centenario della proclamazione di Nostra Signora di Bonaria a patrona massima della Sardegna, diventa anche elettorale: l'inizio delle campagna per il voto regionale del 2009.
Il presidente del Consiglio va sin sotto l'aereo (insieme alle autorità istituzionali locali) per accogliere il Pontefice e riceve i pubblici ringraziamenti a fine omelia. Ringraziamenti estesi anche al sottosegretario Letta.
Per molti così la strana e imbarazzante presenza berlusconiana diventa motivo di delusione e sconcerto, perchè niente e nessuno potrà credere nell'assoluta devozione che ha colpito il Premier tanto da portalo a manifestarla pubblicamente proprio a Cagliari.
Ratzinger tollera e parla di politica e politici. E alla fine benedice tutti. Compreso il sindaco di Cagliari Floris, che probabilmente dopo l'escalation di Bonaria, sarà promosso anti-Soru per il futuro e prossimo candidato del Pdl in regione.
Ma sul sagrato della chiesa cerano tutti i papabili: da Beppe Pisanu, già ministro degli Interni, all’ex governatore Mauro Pili e l’ex sindaco di Olbia Settimo Nizzi, tutti in cerca di benedizione ma non da Benedetto XVI.