A.B.
26 settembre 2008
La Provincia dalla parte dei macchinisti di Trenitalia
Terminato questa mattina l’incontro tra la presidente della Provincia Alessandra Giudici, l’assessore provinciale ai Trasporti Roberto Desini ed i rappresentanti dei dipendenti dell’azienda

SASSARI - «No alla scelta di Trenitalia di avviare un progressivo ma drastico ridimensionamento del sistema dei trasporti su rotaie in Sardegna». È la perentoria presa di posizione con cui “attacca” la lettera che il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, ha indirizzato al governatore della Sardegna, Renato Soru, ed all’assessore regionale ai Trasporti, Sandro Broccia, per chiedere loro di intervenire «affinché Trenitalia sospenda ogni iniziativa intrapresa». La scelta di scrivere a Soru e Broccia è arrivata al termine di un incontro che la stessa Alessandra Giudici e l’assessore provinciale ai Trasporti, Roberto Desini, hanno avuto questa mattina con una rappresentanza dei dipendenti di Trenitalia che lavorano a Sassari.
Dal quadro che hanno disegnato i lavoratori emergono «scenari piuttosto inquietanti per il futuro delle ferrovie nell’isola, ma nell’immediato quello che preoccupa è il destino dei macchinisti, che a breve potrebbero essere costretti a trasferte oltre Tirreno senza avere la minima certezza dei tempi, senza conoscere le reali intenzioni industriali di Trenitalia nell’isola, senza essere adeguatamente compensati del grave disagio economico, sociale, umano e familiare cui sono costretti», è l’allarme sollevato questa mattina durante il faccia a faccia in sala Giunta.
Alessandra Giudici si è detta «fortemente preoccupata per le conseguenze che tale politica aziendale può avere sul territorio, tanto più che le iniziative intraprese sfavoriscono pesantemente il nord Sardegna, i suoi lavoratori e i suoi cittadini rispetto ad altre parti dell’isola». Secondo l’assessore Desini, tra l’altro, «il rischio che numerosi lavoratori debbano lasciare presto la loro casa, la loro famiglia e la loro vita per accettare un trasferimento in altre parti d’Italia è solo il primo effetto pratico prodotto dalle operazioni a lungo termine di Trenitalia». E anche se «formalmente, quella che propone Trenitalia è una trasferta – prosegue l’assessore – in assenza di una strategia chiara, di un piano industriale che lasci ipotizzare un solido consolidamento dell’attività di Trenitalia in Sardegna, sfuma il carattere di temporaneità delle iniziative che vede i lavoratori coinvolti loro malgrado».
Consentire che questa prima azione compiuta da Trenitalia vada in porto «significherebbe il sacrificio ingiustificato e non adeguatamente compensato dei lavoratori, e questo da solo mi pare già motivo sufficiente per rivolgermi a voi e chiedervi di mettere in atto ogni azione utile affinché Trenitalia sospenda le proprie operazioni», scrive allora Alessandra Giudici. «Ma al di là della solidarietà che la Provincia di Sassari esprime in questo modo, concretamente, ai lavoratori coinvolti – aggiunge – la mia richiesta è tanto più giustificata dal fatto che quello che sta per essere compiuto non sarebbe che il primo passo di un processo assolutamente scellerato per questo territorio». Al danno cui andrebbero incontro i lavoratori interessati e le loro famiglie, infatti, «si aggiunge il danno patito da tutti quelli – trecento tra personale dell’azienda e indotto – che restano qui in una condizione di assoluta incertezza», è l’altro allarme del presidente Giudici.
Non solo. «Il ridimensionamento progressivo del trasporto su rotaie in Sardegna contraddice nei fatti le indicazioni chiare e perentorie fornite dal legislatore a livello comunitario, nazionale e regionale», rincara Roberto Desini, secondo cui la rinuncia alle rotaie «avrebbe serissime ripercussioni sul piano ambientale, sul piano economico e su quello della sicurezza viaria».
Nella foto: Roberto Desini, assessore provinciale ai Trasporti
|