Sergio Ortu
22 giugno 2004
Il Con.Sa.Co.Ri di S.M La Palma acquistato dal consorzio di Cagliari
L’obiettivo è quello di riattivare entro la fine dell’anno l’industria di lavorazione e stoccaggio delle sementi elette. Si prospetta una svolta per l’economia agricola della Nurra

Finalmente una bella notizia per la borgata di Santa Maria la Palma. Il Con.Sa.Co.Ri., la fabbrica di lavorazione e stoccaggio delle sementi elette, situata all’ingresso della Borgata agraria di Santa Maria la Palma e fallita circa otto anni fa, è stata finalmente rilevata tramite l’ultima delle aste indette dal curatore fallimentare. Ad aggiudicarsi l’enorme fabbrica, fiore all’occhiello un tempo della piana della Nurra è stato il Consorzio Agrario di Cagliari. L’operazione pare sia stata perfezionata qualche mese fa ma la notizia, indiscutibilmente buona, è venuta fuori solo da qualche giorno , quando sono iniziati a comparire operai all’interno della struttura abbandonata. Il nuovo soggetto produttivo, che si occuperà di rimettere in moto l’industria di lavorazione e stoccaggio delle sementi elette, sembra sia entrato in possesso non solo dei fabbricati ma anche del terreno indipendente dall’asta fallimentare e di proprietà dell’Ersat. Si conclude dunque una delle pagine più tristi dell’economia industriale agraria della Nurra. Il Con.Sa.Co.Ri. infatti prima del suo fallimento, dai contorni ancor oggi oscuri, era una fabbrica che lavorava e produceva ma soprattutto dava un professionale e puntuale servizio all’imprenditoria agricola della Nurra. Era inoltre presente un punto vendita di prodotti e attrezzatura agraria di indiscussa competenza. Ora pare che gli obbiettivi del nuovo proprietario della fabbrica Il consorzio agrario di Cagliari siano imperniati sulla stessa linea ossia riportare gli impianti ai fasti d’un tempo. Indubbiamente gli investimenti dovranno essere non trascurabili visto che molti degli impianti fermi da quasi un decennio seppure tecnologicamente avanzati saranno da sostituire in quanto aggrediti dall’incuria e dal tempo. L’obbiettivo del Consorzio sarebbe comunque quello di far partire almeno parzialmente gli impianti entro fine anno, dopo una robusta ristrutturazione e rodaggio. Intanto a Santa Maria la Palma c’è fermento soprattutto tra le famiglie di quelli che erano i dipendenti del Con.sar.co.ri e che sperano di riottenere il lavoro perso più di un lustro fa. La fabbrica di Santa Maria La Palma infatti dava lavoro ad una decina di addetti tra impianti e indotto, persone che in questi anni si sono dovute arrangiare in un modo o nell’altro per portare a casa uno stipendio per la famiglia. Ora potrebbe esserci un nuovo futuro anche se molti sono dell’idea che bisognerà andare cauti. L’importante è comunque in questo momento il fatto che una imponente parte produttiva di Santa Maria la Palma e dell’intera Nurra ricominci a girare. E anche da parte dell’imprenditoria agricola c’è attesa per quali potranno essere i risvolti certamente positivi se si pensa alla vicinanza di un’azienda di conferimento delle sementi a due passi dai campi. Che sia una svolta per l’economia agricola della Nurra? Tutti lo sperano ma in molti vanno cauti. Certo è che la maggiore attesa riguarda l’aspetto occupazionale e tutti auspicano il riassorbimento delle vecchie maestranze e se possibile anche di nuove.
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