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Sergio Ortu
28 giugno 2004
Dopo il ripascimento le auto parcheggiano sulla spiaggia
Lungo il tratto si litoranea antistante il Palazzo dei Congressi gli automobilisti parcheggiano a pochi metri dalla riva. Non esiste nessuna barriera a protezione della sabbia

Non è una bugia quando si dice chi una cosa non c’è l’ha, la desidera e chi invece la possiede non l’apprezza. E’ il caso della preziosa sabbia delle nostre spiagge, sempre meno ma che invece di preservarla si rischia di perderla definitivamente. Stiamo parlando del solito tratto di spiaggia antistante il palazzo dei congressi. Luogo in cui circa un mese fa si era proceduto ad un ripascimento e dove ora per dirla breve ci sostano non solo i bagnanti ma soprattutto le auto. Si, le auto che non trovando una delimitazione come nel resto della litoranea (leggi palme e vegetazione) si trovano a poter parcheggiare a pochi metri dall’acqua. Una situazione di oggettiva deturpazione ambientale. Basti pensare semplicemente alle goccie d’olio o grasso che inevitabilmente cadono da sotto le macchine. Sostanze inquinanti che inevitabilmente vanno a finire sulla bianca sabbia rovinandola. Eppure sarebbe stato sufficiente come peraltro previsto mettere a dimora altre palme, ginepri od oleandri per delimitare la carreggiata dalla spiaggia e contribuire alla formazione naturale della duna sabbiosa. Invece della vegetazione o palizzata in legno ancora nemmeno l’ombra lungo il tratto oggetto di ripascimento che si sarebbe dovuto tutelare subito. Chi transita sulla litoranea può invece apprezzare file di auto sulla spiaggia e qualcuna più temeraria ad un soffio dall’ombrellone e quindi dal mare. Se proprio si volesse andare precisi li bisognerebbe installare un divieto di sosta e fermata in quanto proprio in quel tratto di strada s’immettono le auto che impegnano l’ampia rotatoria per poi raggiungere la litoranea.
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