Red
25 agosto 2009
Verde Vita umiliata senza campo di gioco
Il patron Pes: Se non arrivano risposte ci trasferiremo a Nuoro. Sei scudetti, cinque di fila, e sei partecipazioni alla Champions League di pallamano femminile non bastano

SASSARI - Sei scudetti, cinque di fila, e sei partecipazioni alla Champions League di pallamano femminile. Unica squadra sarda ad avere vinto il tricolore nel 2009. Altrove alla Verde Vita-Città dei Candelieri stenderebbero il tappetto rosso, farebbero di tutto per sfruttare l'immagine vincente di una formazione che è un formidabile testimonial per la città e per l'isola non solo in Italia, ma anche in Europa, come dimostra l'attenzione dei media durante la partecipazione alle Coppe europee.
E invece la squadra sassarese è senza campo e da quando ha iniziato la preparazione (tre settimane fa) ha dovuto fare la nomade: prima la scuola Media n°10 di Sassari, poi il palazzetto di Porto Torres e ora quello di Usini. E tutto questo perché i lavori di risistemazione del Pala Santoru di Sassari sono in ritardo e l'amministrazione comunale non è stata capace di dare una sveglia all'impresa Tottue che si occupa dei lavori o di trovare un'alternativa (le ragazze erano disposte anche a non utilizzare la pece pur di allenarsi al Pala Serradimigni).
Vergognoso, umiliante e dannoso. Perché cambiare continuamente terreno di gioco mette a dura prova tendini, muscoli e articolazioni, soprattutto nella delicata fase di preparazione alla nuova stagione, che vedrà la Verde Vita impegnata il primo fine settimana di settembre in Svizzera per la Champions League. L'ala Anna Sias (mai infortunata) si è procurata una lacerazione del legamento crociato anteriore al ginocchio sinistro e dovrà essere operata, saltando almeno metà stagione. Il nuovo acquisto Jovana Jovovic, nazionale Under 21 del Montenegro, si è fatta male ad una caviglia. E poi tanti altri acciacchi di diversa entità per le giocatrici: dal portiere Benzoni allla centrale Musina.
Amareggiato e arrabbiato il patron Antonio Pes: «Una preparazione così disastrata e la mancanza di risposte sono terribili per il fisico e la psicologia delle ragazze. Stiamo mettendo a repentaglio i primi appuntamenti della stagione: Champions League, Supercoppa italiana ed Handball Trophy». Pes è pentito di non avere accettato la proposta del Comune di Nuoro: «Quando hanno saputo delle difficoltà del campo si sono proposti di ospitarci gratis per un mese in albergo mettendoci a disposizione il palazzetto e la piscina per gli allenamenti. Ho rifiutato per non fare una scortesia al Comune, convinto che si sarebbe trovata una soluzione in città. Atteggiamento che non ha pagato. Anzi, non sono neppure in grado di dirci se quando rientreremo dagli impegni europei e italiani, a fine settembre, il Pala Santoru sarà disponibile per il campionato».
Una mancanza di riguardo che costringe la società a lanciare un ultimatum: «Se il Comune di Sassari non ci garantisce un campo di allenamento e di gioco disputeremo il campionato a Nuoro. Spiace per i nostri tifosi, che nelle gare importanti sono anche un migliaio, ma non possiamo compromettere oltre una stagione che è iniziata male, senza alcun riguardo verso una società, uno staff tecnico e medico e soprattutto un gruppo di ragazze che ha dato sempre il massimo per portare e mantenere in alto il nome di Sassari e della Sardegna».
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