Antonio Sini
17 settembre 2004
Sardinia Crystal, libri contabili in tribunale Fallimento inevitabile
Con la Sardinya Cristal se va un pezzo di tradizione, vanto del nostro territorio. Un marchio made in Italy che forse poteva essere salvato

Ora per la Sardinya Cristal si aprono le porte del baratro. L’Amministratore delegato della fabbrica ubicata nella zona industriale di San Marco,Walter Giacomini, pare proprio costretto, visto il deliberato del consiglio d’Amministrazione, a portare i libri contabili in tribunale per avviare la procedura di fallimento. L’Azienda chiuderà definitivamente i battenti. Si troveranno di colpo sulla strada 25 operai, maestranze specializzate nel settore della lavorazione artistica del vetro, di difficile ricollocamento. Il territorio si impoverisce ulteriormente, e a poco sono valse le interrogazioni proposte a livello regionale dal Consigliere Tore Amadu dell’Udc. Le 25 famiglie che dovranno “inventarsi” il futuro, alla ricerca del necessario per vivere, sostengono di essere state abbandonate.
L’azienda acquistata dal gruppo Emsa, operante dal 1989 nel settore della produzione dei cristalli soffiati a bocca e massicci, è entrata nel tunnel della crisi per assenza di commesse. I preziosi oggetti di cristallo, prodotti ad Alghero, non trovavano più sbocchi commerciali.
Insomma nella piccola industria di Alghero i segni di cedimento sono avvenuti da un pezzo. L’Amministratore Giacomini sostiene di aver investito nella fabbrica di San Marco 800.000 euro negli scorsi anni. Oggi non è stato ascoltato quando ha presentato più di un piano di ristrutturazione aziendale alla Sfirs e alla Regione Sarda, per accedere a un finanziamento da restituire in dieci anni.
Purtroppo con la Sardinya Cristal se ne va un pezzo di tradizione, vanto del nostro territorio. Un marchio made in Italy che forse poteva essere salvato.
Nella foto: vasi "Bamboo" di Sardinia Crystal
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