red
23 settembre 2004
Capo Bellavista, più chiara la dinamica dell'assalto
Qualche punto rimane oscuro, ma per gli inquirenti la dinamica dell’attacco alla caserma di Capo Bellavista adesso è più chiara. Rubati dodici fucili, un mitragliatore, ventiquattro caricatori di munizioni e due binocoli per la visione notturna

La postazione di Capo Bellavista, sezione legata al poligono di tiro di Perdasdefogu viene assaltata. La tattica è quella di un commando. I malviventi, probabilmente tre, attendono il buio, due scendono dall’auto, una “Fiat Uno” colore amaranto, e nascosti dietro i cassonetti della nettezza urbana rompono con le cesoie la rete di recinzione alta due metri. Appena entrati nella caserma legano e imbavagliano l’unica guardia presente, mentre gli altri commilitoni si sono allontanati per la cena. Si recano presso la rastrelliera e si impossessano di dodici fucili mitragliatori modello Ar 70, un mitragliatore pesante Sc 70-90, ventiquattro caricatori di munizioni e due binocoli per la visione notturna. Non viene presa la pistola del militare catturato, ritrovata più tardi in un armadietto, perché evidentemente i malviventi sono interessati ad armi automatiche di ultima generazione. Tagliati i fili del telefono, salgono sull’auto dove ad attenderli probabilmente c’è il terzo malvivente. Scappano senza lasciare nessuna traccia. Dopo che il militare riesce a liberarsi dà l’allarme, ma i banditi si sono già messi al sicuro. Sul posto arrivano il colonnello Salvatore Favarolo e il capitano Vincenzo Barbanera. L’auto è stata trovata in fiamme poco dopo Lanusei, in un crocevia che immette nelle zone interne della Barbagia. Sono stati attivati numerosi posti di blocco che, però, non hanno dato alcun esito. Difficile si prospetta il lavoro degli inquirenti che devono indagare in un campo d’azione molto vasto. Si pensa alla piccola criminalità, ma anche a gruppi terroristici. Resta da chiarire, ancora, come i malviventi possano aver ottenuto informazioni così dettagliate su orari e luoghi della caserma, fattore determinante per la riuscita del colpo. In questo momento la caserma ospitava alcuni militari del 151mo battaglione della Brigata Sassari.
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