Provocatoria considerazione del presidente del Centro Commerciale naturale Alghero in Centro: i commercianti algheresi dovranno invocare lo stato di calamità naturale
ALGHERO - Un territorio con il fiato sospeso, quello di Alghero, in attesa del destino che si profilerà dalla trattativa in corso tra Regione e Ryanair per scongiurare l'annunciato blocco del
29 aprile di otto voli da e per lo scalo algherese. La reazione tra gli operatori, commercianti, cittadini, imprenditori è unanime: «nessuno vuole essere ostaggio di nessuno», ma la strada da percorrere è della costruzione in essere e in prospettiva, ciascuno con le proprie responsabilità, privati compresi.
Emiliano Piras (
nella foto), Presidente del Centro Commerciale naturale Alghero in Centro, non ha dubbi: «Il cagliaricentrismo che da due anni e mezzo sta dirottando gli interessi aeroportuali verso il capoluogo è ormai un fatto visibile agli occhi di tutti. E’ un percorso iniziato dalla società di gestione dello scalo cagliaritano una volta fallito il tentativo di promuovere Elmas a scalo internazionale di prima fascia. Poi sono arrivati i voli low-cost, il vero trend degli ultimi anni». Così Emiliano Piras ha commentato l’atteggiamento dell’assessore regionale ai trasporti Lialiana Lorettu, nell’affaire-Ryanair.
«Se la situazione dovesse restare la stessa, o cambiare a fasi alternate in base a misure tampone alle quali non crediamo in una logica di sviluppo e progresso, i commercianti algheresi dovranno invocare lo stato di calamità naturale. Un risarcimento che li possa ripagare in parte dei mancati fatturati. Noi svolgiamo il nostro lavoro con professionalità, investiamo in maniera mirata e non possiamo essere alla mercè di nessuno. Siamo pronti anche ad intervenire con dei contributi per l’aeroporto e le sue politiche, studiando dei criteri proporzionali rispetto alla città, alla localizzazione e al tipo di attività». /
MASSIMO CADEDDU