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Luciano Deriu 30 giugno 2003
Aree protette: inadempienze e ritardi insostenibili
Il ministero affida al Comune di Alghero la gestione della riserva marina. L´importante atto, che segue quello dell´istituzione dell´Area Protetta, è di quelli storici, che potrebbe cambiare il corso delle politiche di sviluppo locale
Aree protette: inadempienze e ritardi insostenibili

I ritardi negli adempimenti rispetto alle aree protette sono diventati insostenibili.
Nel frattempo il Ministero ha firmato il decreto di affidamento al Comune di Alghero dell´Area Marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana. Il decreto, che sarà quanto prima pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, affida in via provvisoria all´Ente locale la gestione della Riserva per la durata di sei mesi, nel corso dei quali si avvieranno le procedure per la costituzione di un organismo definitivo che potrebbe vedere altri soggetti interessanti alla gestione.
L´importante atto, che segue quello dell´istituzione dell´Area Protetta, è di quelli storici, che potrebbe cambiare il corso delle politiche di sviluppo locale. Un´intera area di territori marini e costieri viene sottratta alla centralità dello stato e affidata all´ente locale, assieme ad un quadro di regole che ne disciplinano l´utilizzo.
Ma il territorio algherese sconta ritardi e inadempienze che diventano sempre più gravi.
Per l´area protetta marina la situazione rasenta di fatto l´emergenza. L´istituzione ministeriale è avvenuta quasi in sordina senza una pubblicizzazione e informazione da parte del Ministero. Intanto fin dall´inizio dell´anno le norme sono entrate in vigore e hanno piena legittimità. Ma chi le conosce? Dove sono indicate? Fino a qualche giorno fa l´unica cartina che riproduceva la zonazione e le relative norme era solo quella sul sito legambientealghero.it. Eppure la Capitaneria di Porto è autorizzata fin da ora multare i contravventori delle norme. La situazione rischia di diventare caotica e al limite della legalità.
Ora la gestione dell´area marina risulta rappresentata da un soggetto giuridico guidato dallo stesso Consiglio Comunale, che già detiene la gestione del parco terrestre, realizzando un potenziale straordinario in termini di possibilità di protezione, di sviluppo e di gestione unitaria.
Il parco di Porto Conte era nato in deroga a una legge quadro che vuole i parchi gestiti da organismi multilaterali e avocando a sé l´intera gestione. Poteva essere una scommessa e una sfida. Ma la scorsa amministrazione che lanciò quella sfida non fu poi in grado di gestire niente e l´odierna amministrazione dilata a dismisura i tempi per la ricerca di un accordo politico. Ora il nuovo provvedimento ministeriale (per non parlare delle attese del territorio) ci segnala che la questione del parco terrestre non è più rinviabile e sollecita i decisori politici nel diritto-dovere di fare scelte e prendere iniziative. Fino a quando non sarà possibile trovare un accordo locale si ricorra ad un Commissario Regionale. La gestione delle aree protette di terra e di mare si può affrontare ora in maniera maggiormente produttiva che in passato. Se l´amministrazione algherese saprà farlo, quella sfida non è ancora persa.



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