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Luigi Coppola 11 dicembre 2004
Spazio e Suono, un pellegrinaggio alle fonti
A Portotorres la sedicesima edizione del convegno Centro Studi Basilica di San Gavino
Spazio e Suono, un pellegrinaggio alle fonti

PORTOTORRES – Un affascinante viaggio nella storia e nelle radici della nostra cultura. Il racconto di un pellegrinaggio alle fonti del nostro essere. Questi i compiti essenziali del Centro Studi di San Gavino. Un lavoro di ricerca che da venti anni illumina la genesi del territorio turritano, legato alla vicenda dei suoi Martiri ed al loro culto sviluppatosi nei primi secoli del secondo millennio.
Un percorso di studi avviato a Portotorres nel 1986 con l’idea di Spazio e Suono, affiliazione di studiosi, storici riuniti dal desiderio di Don A. Manconi, di ripercorrere le orme dei padri della Chiesa Turritana ed Universale. Da allora con la pubblicazione di testi specifici (“Martirio a Turris” F. Canu 1985, “San Gavino di Torres” V. Mossa 1988, “Regno di Torres” G. Meloni – G. Spiga 1995, ecc.), maggiori tessere completano il lungo e complesso mosaico, storia sorprendente del Regno di Torres, cantiere culturale che era e che è tuttora l’Europa.
Questi temi sono proposti nella sedicesima edizione del convegno Spazio e Suono che si tiene nella Basilica di San Gavino con inizio alle ore 19.00, nella due giorni pre natalizia (10 – 11 dicembre).
Moderata dal Presidente del Centro Studi e Parroco della Basilica, Don A. G. Manconi, che ne ha anche aperto i lavori, la prima serata ha vissuto momenti forti negli elevati interventi storiografici dei relatori. Il saluto del sindaco che ha ricordato “..l’idea felice” del Centro Studi, dono prezioso catalizzatore di consapevolezza delle nostre radici culturali, ha introdotto il primo contributo offerto dal prof. G. Fois. L’antropologo, esperto di storia e filologia, con una dettagliata e chiara trattazione ipertestuale, ha tracciato la distribuzione geografica dei manoscritti di Herbertus. Un fascinoso itinerario virtuale, guidato dai reperti dei venticinque manoscritti cistercensi, attribuibili secondo le tracce filologiche a distinte famiglie d’archetipi, sparse nei diversi ceppi europei. Il ruolo ricoperto dai monaci cistercensi e la conoscenza sociale (quella non acclarata dalla testimonianza diretta, visiva) sono i punti focali della relazione.
Mons. G. Zichi, Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Sassari, docente di Codicologia e Documentazione ha esposto una quadro sintetico circa la veridicità del culto di Gonario re di Torres nel XVII secolo e l’ipotesi probatoria che questi sia stato ufficialmente riconosciuto santo dalla Chiesa istituzionale, oltre che dalla venerazione dei fedeli. Una conoscenza profonda della vicenda storica arricchita da apporti documentali d’ecclesiastici del seicento (Dionisio Bonfan, Giacomo Tinto, lo Spanu), oltre che da una ricca iconografia, sviscerata nei più reconditi particolari.
I Canti gregoriani del Coro Polifonico Turritano, diretti dal Maestro Luca Sannai, hanno concluso la prima serata del Seminario. Oltre due ore per un racconto dove spazio e suoni hanno filmato le origini di una storia vera che continua. Nella conclusione, sabato undici dicembre, Antonio Sanna ed i suoi Cantori della Resurrezione, l’epilogo artistico del seminario. Saranno preceduti dagli interventi dei proff. D. Caocci e L. Veyssiere. Il primo tratterrà San Bernardo, il secondo analizzerà i miracula herbertiani.

Basilica di San Gavino - Portotorres 11.12.2004 ore 19.00

Nella foto il prof. Graziano Fois



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