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Sergio Ortu 26 dicembre 2004
Furto nel presepe di Fertilia
Secondo molti non si tratterebbe di un vandalo o di qualcuno in vena di scherzi, ma piuttosto di qualche d’uno che apprezzando le statue di polistirolo realizzate da Sergio Zidda se ne sia voluto impadronire
Furto nel presepe di Fertilia

ALGHERO - “Abigeatari” nel presepe realizzato sul sagrato della chiesa di Fertilia. Nella notte tra giovedì e venerdì, vigilia di Natale, ignoti si sono impadroniti di una statua raffigurante una pecorella. Un gesto sicuramente deplorevole che ha rovinato l’atmosfera natalizia tanto curata nei minimi particolari dal gruppo di lavoro che ha realizzato il grande presepe e le luminarie natalizie per le vie della frazione. Il deturpamento dell’opera d’arte eseguita dal gruppo di stimabili abitanti della borgata guidati dall’artista Sergio Zidda è stato stigmatizzato dall’intera comunità che si è raccolta intorno al presepe al termine della santa messa di mezzanotte per deporre il bambin Gesù nella mangiatoia. Secondo molti non si tratterebbe di un vandalo o di qualcuno in vena di scherzi ma piuttosto di qualche d’uno che apprezzando le statue di polistirolo realizzate da Sergio Zidda se ne sia voluto impadronire. Già lo scorso Natale era stato rubato un pastorello con su le spalle un agnello. Quest’anno è stata la volta della pecorella e l’ironia della sorte ritiene che il prossimo candidato possa essere il cagnolino custode delle pecorelle scomparse...! «E’ sempre più difficile trovare gli stimoli per realizzare qualcosa in regime di volontariato per la collettività -spiega amareggiato Sergio Zidda- sembra quasi che la gente non lo apprezzi o faccia di tutto per rovinare le cose. Il mio appello e di quelli che hanno lavorato con me per il presepe, è rivolto a tutti coloro che lo hanno apprezzato: date un occhiata tutti quando passate e il presepe sarà più custodito insieme a quello che rappresenta». Dello stesso avviso il parroco Don Angelo: «un gesto davvero deprecabile in un momento particolarmente sentito dalla comunità. Ma soprattutto nei confronti di un opera frutto del lavoro svolto in regime di volontariato e per il quale è stato dedicato tanto del tempo libero da parte di queste persone per creare lo scenario della natività tra i più belli della città».



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