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Red
15 settembre 2010
«Scuola in crisi, regione assente»
Massimo Zedda: La Sardegna è messa a dura prova dalla crisi economica e produttiva e dal progressivo taglio dei posti di lavoro dei servizi pubblici

CAGLIARI - «Mentre la maggioranza gioca al toto-assessore e il Pdl cerca una soluzione alla sua crisi interna e le ambizioni dei singoli esponenti del centrodestra candidati a funzioni di governo o direzione politica assorbono quotidianamente e interamente ogni loro attenzione, la Sardegna è messa a dura prova dalla crisi economica e produttiva e dal progressivo taglio dei posti di lavoro dei servizi pubblici». Così il consigliere regionale Massimo Zedda, vice presidente della commissione Cultura sulla situazione dei precari della scuola.
«In questo quadro, anche la difficile situazione dei precari della scuola sembra destinata ad inserirsi nella palude delle cause perse del lavoro, per colpevole distrazione della Regione. I tagli al personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario sono l'ennesima profonda ferita inferta al mondo dell'istruzione, in una regione come la nostra dove lo spopolamento delle zone interne rischia di cancellare il diritto allo studio nei piccoli centri, se permangono standard di servizio pensati per le grandi città del nord e centro Italia».
«Anche oggi - attacca Massimo Zedda - a fronte della manifestazione indetta unitariamente dai sindacati, alla quale ha aderito il personale precario della scuola, le richiesta di un incontro con il presidente Cappellacci è caduta nel vuoto. Così come la richiesta, affinché la Sardegna, regione a Statuto speciale, avviasse con lo Stato una contrattazione sugli standard differenziati in ragione della particolare condizione del territorio sardo. A questo si aggiunga che tra le disposizioni della Finanziaria era stata tracciata un'ipotesi di soluzione, rimasta inattuata dall'attuale assessore regionale».
Foto d'archivio
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