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Red 16 settembre 2010
Comparto ovino: decade limite 16,8mln de minimis
La deroga era stata richiesta nei giorni scorsi dalla Regione Sardegna e oggi i rappresentanti del ministero delle Politiche agricole hanno annunciato che quel vincolo è stato rimosso limitatamente all’intervento straordinario entro il prossimo 31 dicembre
Comparto ovino: decade limite 16,8mln de minimis

ROMA - Primi e concreti risultati per il comparto ovino dal tavolo ministeriale. Decade il limite finanziario del plafond di 16,8 milioni di euro previsti nel regime “de minimis”: la deroga era stata richiesta nei giorni scorsi dalla Regione Sardegna e oggi i rappresentanti del ministero delle Politiche agricole hanno annunciato che quel vincolo è stato rimosso limitatamente all’intervento straordinario entro il prossimo 31 dicembre.

Via libera dunque alla possibilità per i pastori di beneficiare di un “de minimis” fino a un massimo di 15 mila euro ad azienda. Dopo aver rimosso questo primo ostacolo, ora restano quelli più difficili da superare, legati al reperimento di risorse dal bilancio della Regione, purtroppo già chiuso, e di allentare i vincoli del Patto di stabilità che condizionano la spesa. Alla riunione erano presenti, oltre alla Sardegna il Lazio, la Toscana e il Consorzio di tutela del Pecorino Romano.

Moderata soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato: «Finalmente il comparto ovi-caprino sta cominciando ad avere l’attenzione che merita, dopo tanti anni di torti, dimenticanze e mancate misure compensative da parte dello Stato e dell’Unione europea. Oggi portiamo a casa alcuni risultati, ma il confronto con Roma e Bruxelles è solo all’inizio e soltanto con l’unità delle 70 mila imprese ovicaprine italiane, potremo continuare a far arrivare buone notizie al comparto. Altrimenti, anche ogni sforzo politico sarà vano».

Diversi i punti affrontati all’incontro odierno. Per quanto riguarda il programma di aiuti agli indigenti, è stata accolta la richiesta della Sardegna di poter rendere i bandi più funzionali e più vicini alle esigenze del settore. Entro il mese invece la Commissione europea renderà noto il plafond destinato al comparto caseario. “Su questo fronte ci aspettiamo un’azione politica forte e decisa del ministro Galan, perchè resta la nostra richiesta di 25 milioni che ci aspettiamo venga soddisfatta. E ci attendiamo nell’azione di sensibilizzazione no partisan nei confronti del ministro da parte di tutti i parlamentari sardi”.

Sul fronte degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo, è in corso un’interlocuzione tra ministeri delle Politiche agricole e degli Esteri: quest’ultimo ha avviato una verifica con alcuni Paesi terzi per valutare il loro interesse a ricevere il pecorino. Contemporaneamente, si sta lavorando perché lo Stato trovi le risorse per far partire il programma. Sull’ammasso privato, per ora manca la base giuridica a livello comunitario, ma esiste una strada percorribile sulla stagionatura. Sulle restituzioni, i rappresentanti del ministero hanno fatto notare che a oggi nessun formaggio europeo, neanche i vaccini, godono più di questo strumento, né verso gli Usa, né verso altri Paesi Terzi.

Per quanto riguarda le azioni di promozione, un apposito gruppo di lavoro del ministero dell’Agricoltura sta operando per un progetto nel mercato europeo e per uno nei Paesi extra Ue dove valorizzare un nuovo pecorino stagionato di alta qualità e a basso contenuto di sale. A questo proposito, dato che occorre redigere un apposito disciplinare, nei prossimi giorni verrà convocato un incontro tra le agenzie Agris e Laore per definire tra l’altro le prove di prodotto. Entro la fine del mese sarà riconvocata l’intera filiera del comparto per fare il punto sulle misure affrontate dalla task force.
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