ALGHERO - La situazione in cui versa lo stagno ricompreso tra Alghero e Fertilia rimane in condizioni allarmanti, e la conferma arriva dal dipartimento di Sassari dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sardegna, che già dal 2009 aveva ribadito che vi era in corso un processo di eutrofizzazione che se non arginato avrebbe potuto determinare un pericolo per la salute del corpo idrico. I problemi del Calic insomma, erano già noti da tempo, e nonostante tutto si è proceduto ad immettere enormi quantità di reflui depurati direttamente nella laguna, via Rio Filibertu (fonte San Marco).
«Il Calich versa in condizioni ambientali precarie», è ribadito dall'Agenzia a fronte della nuova campagna dell'estate 2010, con un monitoraggio continuo nel periodo maggio-agosto attraverso vari punti di campionamento e analisi dei sedimenti nello Stagno e negli affluenti (Canale Urune, Rio Barca, Rio Filibertu), oltre a campionamenti a mare nelle località di Fertilia, Hotel Catalunya (discesa a mare) e Ospedale Marino (oltre naturalmente all'analisi dei reflui provenienti dal depuratore comunale), soprattutto in relazione alla colorazione delle acque.
L'ennesima denuncia arriva direttamente dalle associazioni ambientaliste "Gruppo d’Intervento Giuridico" e "Amici della Terra", che puntano il dito contro le scelte operate dal Comune di Alghero. E’ noto - continua l’Arpas - che gli ambienti di transizione sono per loro natura degli ecosistemi molto sensibili, nei quali gioca un ruolo fondamentale il delicato equilibrio fra gli apporti di acque dolci e l’ingresso di acque marine a maggiore salinità. Da questa considerazione risulta evidente come nel Calich sia di basilare importanza la qualità delle acque dei tre immissari e degli apporti a monte. Oltre alle nuove immissioni dell'impianto di depurazione di San Marco insomma, vanno evidenziati e monitorati gli scarichi degli impianti di Santa Maria la Palma, di Olmedo e dell'Asi (sempre a San Marco); a cui si aggiungono gli apporti di nutrienti mediante il dilavamento dei terreni che si affacciano nei corsi d’acqua limitrofi.
Abbanoa, giallo sulla gestione. Anche le responsabilità inerenti la nuova gestione dell'impianto di depurazione di nuova realizzazione sono tutt'altro che chiare, e non si comprende bene la scelta di addossarne la titolarità - attraverso numerose dichiarazioni stampa dell'amministrazione - ad Abbanoa Spa, il cui direttore generale invece, a rileggere la nota del 14 settembre 2010 inviata alle stesse associazioni ambientaliste, in pratica se ne lava le mani. "Non avendo realizzato l’opera e non essendo per ora titolare dell’autorizzazione allo scarico non si è in possesso di dati e/o informazioni se non relative al processo eseguito ed alla rilevazione dei parametri dei reflui, sempre a norma nel periodo. Si evidenzia che Abbanoa S.p.A., in qualità di affidataria del servizio idrico integrato opera nella gestione delle opere funzionali al servizio stesso; gli atti relativi alla programmazione e, come in questo caso, anche alla realizzazione, degli interventi sono prerogativa degli Enti e Amministrazioni all’uopo deputate. Nel caso specifico le attività di realizzazione del nuovo depuratore sono a carico dell’Amministrazione Comunale”.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno inoltrato 13 agosto 2010 la richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni interventi alle amministrazioni pubbliche competenti – fra cui l’A.R.P.A.S., il Ministero dell’ambiente, la Provincia di Sassari (Assessorato tutela ambiente), il Comune di Alghero, l’Azienda speciale Parco naturale regionale “Porto Conte” – al gestore Abbanoa s.p.a., al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, ai Carabinieri del N.O.E. ed all’Ufficio circondariale marittimo; interessando degli eventi anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari e la Procura regionale della Corte dei conti per gli aspetti di rispettiva competenza. /
SALVATORE AMADU /
CARLO SECHI /
FRANCESCO SASSO /
ENRICO DAGA /
GAVINO TANCHIS /
MATTEO TEDDE /
iRS /
LUCIANO DERIU /
GIANCARLO BALBINA