S.A.
18 ottobre 2010
Disastro ambientale Asinara, iRS in Tribunale
Il sit-in è in occasione dell’udienza del processo ai vertici locali di Eni, Syndial, Sasol e Vinyls Italia, società accusate di aver riversato per anni sostanze tossiche nelle acque del golfo dell’Asinara

SASSARI - Appuntamento di fronte al Tribunale di via Roma per gli attivisti di iRS Sassari. Il sit-in è in occasione dell’udienza del processo ai vertici locali di Eni, Syndial, Sasol e Vinyls Italia, società accusate di aver riversato per anni sostanze tossiche nelle acque del golfo dell’Asinara e che proseguono tutt’oggi a scaricare fenolo.
Dopo cinque anni di indagini, la Procura della Repubblica di Sassari nel 2009 aveva chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone, i rappresentanti legali, un manager e il direttore dello stabilimento della Ineos. Nell’atto conclusivo dell’inchiesta, il pubblico ministero aveva ascritto agli allora indagati, ma a titolo di colpa, il disastro ambientale e l’avvelenamento di acque e sostanze alimentari. L’inchiesta della Procura era partita in seguito al blitz compiuto dagli attivisti di iRS guidati da Gavino Sale.
«È giunto il momento di ribadire con chiarezza la nostra totale indisponibilità a continuare a lavorare e vivere su montagne di rifiuti, all’interno di industrie insicure: mostri che pesano sul territorio con tutto il loro carico ambientale, sanitario e sociale. La situazione è chiara – spiegano i rappresentanti del movimento - o si risanano l’ambiente e i luoghi di lavoro creando le condizioni per vivere in modo sano e sicuro all’interno dell’industria, oppure si debbono trovare soluzioni per riconvertire globalmente le attività fornendo ai lavoratori la possibilità di un nuovo impiego pulito, dignitoso e produttivo per il benessere di tutta la comunità».
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