Durissime le opposizioni che criticano l´Esecutivo regionale e ricordano l´ordine del giorno approvato lo scorso 13 settembre dal Consiglio col voto unanime delle forze politiche
CAGLIARI - La drammatica crisi che attanaglia il settore agro-pastorale dell'Isola manda in tilt i lavori di Commissioni, Consiglio e Giunta regionale, tanto da far saltare la
seduta pomeridiana in via Roma, anche a causa dell'occupazione dell'aula della terza Commissione da parte del Movimento Pastori sardi.
Inevitabili anche le polemiche tra opposti schieramenti politici (ma in tanti anche nella maggioranza criticano le posizioni dell'assessore Prato). «Per dare risposte al comparto agricolo è indispensabile approvare in tempi brevi il Ddl Agricoltura proposto dalla Giunta regionale nel mese di luglio», puntualizza il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, sottolineando che eventuali ritardi potrebbero compromettere la spesa delle risorse connesse a tale provvedimento.
Di avviso opposto le opposizioni, che per bocca dei Capogruppo consiliari (Bruno, Uras e Salis) considera il Ddl Prato «totalmente inadeguato ad affrontare l’emergenza e rappresenta l’ennesima presa in giro verso i sardi» e rimanda all'Esecutivo le responsabilità per la drammatica situazione in cui versa il comparto. «Il 13 settembre scorso il Consiglio Regionale ha approvato un ordine del giorno sulla profonda crisi che colpisce l'agricoltura e la pastorizia in Sardegna dando indicazioni chiare alla Giunta regionale sulle misure più urgenti da adottare - ricordano i Capigruppo - e la Giunta regionale, ieri in crisi, oggi contumace, non ha rispettato nessun impegno alla quale è obbligata dal voto del Consiglio regionale».
L'avvertimento del Governatore. Cappellacci invece punta dritto e ricorda i tempi tecnici di approvazione del Ddl al Consiglio: «Pur comprendendo l'esigenza di proseguire i lavori e sviluppare la dialettica politica in un clima che non sia carico di tensione – ha precisato il presidente - ho il dovere di ricordare che il termine scade a fine anno. Pertanto, manifestando piena apertura da parte della Giunta a un contributo positivo dell’Assemblea su iniziative che siano realizzabili in concreto, vorrei richiamare l’attenzione sui rischi connessi a eventuali ritardi e fare appello al senso di responsabilità di tutti affinché si possano dare risposte immediate al settore».
Consiglieri regionali critici. «Consideriamo intollerabili e irresponsabili le dichiarazioni del Presidente Cappellacci che invece di assumersi le proprie responsabilità e dare attuazione alle indicazioni del Consiglio regionale si lascia andare a gratuiti e offensivi attacchi nei confronti del Parlamento dei sardi», puntualizzano Bruno, Uras e Salis. «Ribadiamo la totale disponibilità del centro sinistra alla immediata convocazione della Commissione e del Consiglio per l’approvazione del necessario provvedimento legislativo», concludono, non prima di ricordare i punti principali e ricordare come Presidente e Giunta siano i soli responsabili dell’inerzia che ha prodotto l’attuale stato di tensione.
«Un ordine del giorno – discusso con le associazioni di categoria e il movimento pastori sardi – approvato senza alcun voto contrario, e quindi anche con l’assenso della maggioranza e che impegna il Governo della Regione su nove punti, tra i quali la richiesta di dichiarazione dello stato di crisi dal comparto agro-pastorale nonché la predisposizione di una misura di finanziamento alle aziende del comparto che aderiscono alle OP operanti nell'Isola e ad altre che si costituiranno; finanziamento da erogare in regime di "de minimis" con interventi vicini agli attuali limiti delle erogazione previste per singola azienda di euro 15.000 per l'anno 2010».
Nella foto: l'assessore all'agricoltura, Andrea Prato