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Red 18 marzo 2011
Mappa della fortificazione medioevale
Alghero offre un ulteriore motivo di interesse turistico grazie al suo patrimonio storico che l´Amministrazione mette in primo piano per suggellare la serie di importanti interventi di riqualificazione
Mappa della fortificazione medioevale

ALGHERO - Alghero offre un ulteriore motivo di interesse turistico grazie al suo patrimonio storico che l'Amministrazione mette in primo piano per suggellare la serie di importanti interventi di riqualificazione della ricchezza storico - culturale presente nel territorio, a partire dal centro storico fino al potenziamento delle numerose risorse archeologiche. Il progetto trova una sua significativa collocazione all'interno del programma di sviluppo dell'Amministrazione che mette insieme i beni culturali e ambientali per fini turistici e per creare economia.

«Le torri, i palazzi storici, il Museo della Città, il Museo del Corallo, sono il contesto in cui Le difese a mare si inerisce come un tassello importante nel percorso di conoscenza e di valorizzazione della città fortezza di Alghero e che andrà ad implementare l'offerta di itinerari tematici che guidano alla scoperta dell'Alguer Vella», commenta il Sindaco Marco Tedde, che aggiunge: «la città è migliorata, il Centro Storico con le importanti e attese riqualificazioni, con la sua peculiarità culturale che stiamo facendo emergere dopo decenni di oblio, si candida a diventare snodo turistico del Mediterraneo. Forti della nostra storia e della nostra cultura ci apprestiamo ad ospitare la prestigiosa mostra Gaudì e La Sagrada Familia, un evento di rilievo internazionale che darà ad Alghero una visibilità eccezionale».

L'idea progetto ha avuto origine alcuni anni fa e ha tratto spunto dalla presenza, lungo i Bastioni Cristoforo Colombo, di un notevole numero di proiettili di catapulta utilizzati verosimilmente dal 1300 al 1600 durante i conflitti militari a difesa della città fortificata di Alghero. Buona parte di questi proiettili furono recuperati nello specchio d'acqua antistante i bastioni, negli anni settanta, per merito del leggendario gruppo di giovani algheresi frequentatori della Muralla, i “Tupamaros”, quasi una classe sociale della città vecchia, giovani degli anni '60 che fecero la loro rivoluzione interpretando in modo tutto proprio il concetto di libertà, dediti prevalentemente alla pesca.

Il recupero avvenne utilizzando piccole imbarcazioni e mezzi di fortuna, una volta portati a riva i proiettili vennero posizionati dapprima sui bastioni e successivamente nella fascia sottostante, quale arredo degli spazi usati dai pescatori per il rimessaggio delle barche. La tipologia di tali proiettili è riconducibile a ben precise varietà di armi: le catapulte, strumenti che hanno avuto larga diffusione nei secoli come armi di assedio, ma il loro utilizzo, così come ad Alghero, dimostra che talora venivano utilizzati anche come strumenti di difesa. L'avvento, nel XV secolo, delle bocche da fuoco (cannoni), nello scenario europeo, decretò la progressiva eliminazione delle catapulte. Da ricerche storiche è risultato che i cannoni in Sardegna, dato il notevole costo di produzione, sono stati introdotti in maniera significativa solamente nel XVI secolo. Al fine di offrire alla città e ai visitatori una visione completa delle armi da difesa utilizzate nel periodo di riferimento sono state riproposte le realizzazioni di diverse tipologie di armi quali: la catapulta torsionale (onagro), la catapulta tensionale e il trabucco. Queste sommate ai cannoni presenti in prossimità della torre di Sulis andranno a completare il percorso storico della difesa militare della Città Fortezza di Alghero.

Nella foto: una Catapulta installata sui Bastioni di Alghero



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