Red
18 marzo 2011
«La Sardegna non vuole il nucleare»
Lo ribadisce a chiare lettere il Governatore Ugo Cappellacci all´indomani delle dichiarazioni di molti tecnici sulla possibile localizzazione delle nuove centrali nel territorio Nazionale

CAGLIARI - «I fautori del nucleare propongono sempre che le centrali siano realizzate molto lontano da casa loro. Nessuno di loro chiede di farlo a pochi chilometri dal proprio cortile. Questo è un fatto sintomatico e rivelatore, che ci convince ancora di più della nostra contrarietà». Così il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha commentato le ultime dichiarazioni dei tecnici sulla localizzazione delle future centrali in Italia.
«La Sardegna non vuole le centrali nucleari - precisa ancora il Governatore - è una scelta consapevole, fondata su motivazioni forti e profonde, non certo sull’emozione suscitata dagli eventi avvenuti in Giappone. La nostra Isola ha imboccato con decisione un’altra strada: quella della green economy, delle energie rinnovabili, di un modello di sviluppo compatibile con il nostro patrimonio ambientale e paesaggistico. Inoltre, la Sardegna ha già pagato un forte tributo alla ragion di Stato, sacrificando ad essa alcuni dei suoi angoli più suggestivi. Abbiamo già dato e non intendiamo sopportare ulteriori privazioni».
«Anzi - continua Cappellacci - poiché sono mutate le condizioni che in passato hanno permesso di far aggravare sulla nostra terra servitù militari e pesi di altro tipo, la Sardegna chiede un ridimensionamento delle stesse. In terzo luogo non è accettabile che col pretesto di una presunta maggiore sicurezza, si pensi di rifilare ad altri le centrali nucleari. L’unica sicurezza che verrebbe maggiormente garantita in questo modo, infatti, sarebbe quella di chi si trova dall’altra parte del mare».
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