S.A.
5 maggio 2011
Lavoratori in Piazza Italia: è sciopero generale
Tutto pronto per la mobilitazione del 6 maggio. Otto ore di sciopero e manifestazione generale in Piazza d´Italia a Sassari. Dal palco parleranno rappresentanti della società civile, prima degli interventi del segretario generale territoriale Antonio Rudas e del segretario regionale Enzo Costa

SASSARI - E' tutto pronto per lo sciopero generale territoriale proclamato dalla Cgil di Sassari per venerdì 6 maggio. La mobilitazione, che coincide con lo sciopero proclamato dal livello nazionale del Sindacato, verrà incentrata nel capoluogo sui problemi del territorio, largamente sottolineati dalla Cgil nel corso dell'ultimo mese.
E' del 4 aprile scorso, infatti, il documento politico che illustrava la gravità della situazione sarda, e in particolare della Provincia di Sassari, sia nella cosiddetta area vasta che nelle zone interne, troppo spesso dimenticate.
In quel documento, il comitato direttivo del sindacato prendeva atto del fallimento delle politiche nazionali e regionali in materia di economia e sviluppo, ritenendo non più rinviabile l'accoglimento del grido di dolore dei lavoratori. Per questo, la Cgil territoriale di Sassari, in linea con le parole del segretario generale nazionale Susanna Camusso, ha deciso di farsi interprete delle richieste di tutti i lavoratori, proclamando lo sciopero generale di otto ore per il 6 maggio e incentrandolo sui problemi del territorio. Impossibile restare immobili davanti a una disoccupazione record, che assegna a Sassari il triste primato del 54% dei senza lavoro, ben oltre il già tragico 47% regionale, a fronte del 29% nazionale.
I motivi per lo sciopero generale ci sono tutti, e sono stati scanditi dalle numerose iniziative dei lavoratori e delle categorie lungo tutto l'ultimo mese: la crisi della chimica, che a distanza di mesi non ha trovato alcuna soluzione, a dispetto delle rassicurazioni di Governo e Regione, e che rischia di mandare in frantumi quello che resta dei settori produttivi del nordovest; i tagli alla scuola e alla cultura che incidono pesantemente sul futuro delle nuove generazioni; l'assenza di programmazione in settori chiave come la sanità pubblica, che penalizzano soprattutto le fasce deboli della popolazione, tra cui gli anziani, costretti a prestazioni inadeguate e continui disservizi. Un capitolo a parte merita l'assenza di una strategia nei confronti delle aree interne, ormai sempre più spopolate, come ha chiarito l'incontro dello scorso 29 aprile a Ozieri coi sindaci del territorio.
Gli unici risultati finora evidenti di queste politiche sono il ricorso al precariato selvaggio per i giovani, la morfina della cassa integrazione per i lavoratori, il mancato rispetto dei patti da parte del governo nazionale e di quello regionale, che ha più volte disatteso gli accordi firmati, come quello siglato a Sassari dal presidente Cappellacci il 15 maggio 2009. Un lungo corteo partirà da via Budapest-viale Italia alle 9,30, raggiungendo poi l'emiciclo Garibaldi e via Carlo Alberto per terminare in piazza d'Italia. Dal palco allestito davanti al palazzo della Provincia parleranno rappresentanti della società civile, prima degli interventi del segretario generale territoriale Antonio Rudas e del segretario regionale Enzo Costa. Il comizio sarà concluso da Serena Sorrentino, della segreteria nazionale della Cgil.
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