Marco Vuchich
16 gennaio 2003
Arrestiamo il degrado del verde pubblico
Soprattuto nelle aree periferiche di Alghero sorgono interi quartieri privi di alberi e progettati senza prevedere l´introduzione di punti verdi

Il recente allarme lanciato dalla sezione algherese del Wwf, riguardante l´abbattimento di alberi nei cantieri edili, deve essere considerato un primo campanello d’allarme per quanto riguarda il lento degrado del verde pubblico presente in città. A parte le due importanti aree verdi in via Catalogna e in via Vittorio Emanuele, nel resto di Alghero gli angoli di vegetazione protetta si contano sulle dita di una mano, soprattutto nei nuovi quartieri sorti in periferia. Le recenti costruzioni edificate in Via Pacinotti, veri e propri casermoni che ospitano centinaia di famiglie, sono completamente prive della presenza del verde. La mancata realizzazione di ampi marciapiedi con aiuole, in grado di ospitare piante d’alto fusto, sottolinea quale sia l’indirizzo urbanistico che si vuole dare a quella parte della città, e certamente non possono bastare gli oliveti privati che confinano con l’area periferica per bilanciare il desolante paesaggio urbano di grigiore e colonne di auto parcheggiate in fila indiana nei due lati della strada. Stesso discorso nel sempre più abbandonato quartiere della Taulera, dove le piante non mancano di sicuro, solamente che si tratta di erbacce di ogni specie, conosciuta e non, che stanno lentamente riappropiandosi del territorio precedentemente “sfrattato” da asfalto stradale e marciapiedi. Abbattimenti di vecchie piante e un progetto urbano alieno alla presenza del verde stanno imbruttendo Alghero, allontanandola sempre più da quell’immagine di cittadina turistica che in molti si sforzano di pubblicizzare nel Mediterraneo, e ovunque il nome della Riviera del Corallo viene ancora abbinato ad un’idea di natura incontaminata.
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