S.A.
12 dicembre 2011
Archeoastronomia: convegno a Sassari
Con il convegno “la misura del tempo” l’archeoastronomia entra nella aule d’accademia

SASSARI - I lavori del convegno, il primo a carattere nazionale organizzato in Sardegna in un’aula universitaria, si sono avvalsi di diversi preziosi contributi, tra cui quello dell’archeologo cagliaritano Roberto Sirigu, di Elio Antonello, presidente della Sia (Società italiana di archeoastronomia) e componente dell’Osservatorio astronomico di Brera e Mario Codebò del Centro ricerche archeoastronomia Ligustica di Genova.
Presente anche il sindaco Gianfranco Ganau. Il progetto, denominato “La misura del tempo”, tuttora in itinere, è ripartito in tre annualità che concentrano l’attività di ricerca in tre distinti periodi della storia sarda antica: Il Neolitico, l’età del Rame e l’età del Bronzo.
Dai lavori del convegno svoltosi stamani (lunedì) a Sassari nell’aula magna dell’Università centrale sono emersi importanti risultati sulle tombe neolitiche e le ricorrenze non casuali che implicano l’adozione di un possibile criterio nel posizionamento degli impianti funerari realizzati dai sardi antichi. «E’ ragionevole supporre - hanno spigato gli studiosi - che i prenuragici avessero una certa confidenza con i fenomeni del cielo, nozioni funzionali alla conoscenza di un elementare calendario utile alle comunità di agricoltori e allevatori sparse nell’isola».
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