S.A.
11 febbraio 2012
Pescatori in crisi: «l´Europa ci ascolti»
Fra i tanti problemi evidenziati dallo stallo dell’economia, aumento del costo del carburante e dei costi principali legati all’attività, a cui si aggiungono i lacci dell’Unione europea, che impone vincoli troppo generici

CAGLIARI - «Oggi mi privo della mia ‘casacca politica’ per assumere esclusivamente il ruolo che mi ha dato il presidente Cappellacci in tutte le sedi istituzionali, mi faccio promotore delle vostre istanze presso la UE e il Consiglio regionale. Mi assumo anche la responsabilità di condividere la vostra richiesta di costituzione di un’unità di crisi e attiverò ogni strumento per farlo in tempi brevi».
Così si è espresso l'assessore dell’Agricoltura, Oscar Cherchi, durante un incontro all’Hotel Mediterraneo a Cagliari, organizzato dalle cooperative del settore pesca della Sardegna. Al centro del dibattito i problemi, alcuni annosi, in cui versa il comparto. Sono stati affrontati i temi cruciali per il settore, che accusa flessioni consistenti sia nella quantità del pescato sia nella redditività della professione con ripercussioni consistenti sull’occupazione, anch’essa in forte calo.
Fra i temi più discussi dagli operatori del settore in assemblea, la ridotta disponibilità di aree destinate alla pesca a causa delle zone militari e di protezione nelle quali la pesca è interdetta e i danni alle attrezzature e al pescato procurati dai delfini e dai cormorani. «Delfini e cormorani attaccano dal cielo e dal mare – ha commentato Cherchi - la burocrazia fa il resto da terra, costringendo le imprese alla compilazione di moduli complessi e ad attese estenuanti di contributi comunitari per compensazione dei danni. È quindi necessario che l’Unione europea’ accolga le nostre istanze».
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