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Red 25 marzo 2012
Subito la Commissione ambiente a Porto Torres
Lo ha chiesto urgentemente il deputato sardo Mauro Pili, componente dell’organismo parlamentare al Presidente della Commissione Ambiente della Camera Angelo Alessandri
Subito la Commissione ambiente a Porto Torres

«Sulle bonifiche nell’area industriale di Portotorres ci sono troppi ritardi e molti pretesti. Da E.On a Sindial, da Eni e Matrica ci sono troppe complicità che bloccano qualsiasi progetto di recupero dell’area industriale di PortoTorres. Il solo riaffacciarsi della devastante ipotesi di realizzare nel nord Sardegna il più grande deposito petrolifero costituisce motivo per aprire uno squarcio di verità su quanto sta realmente accadendo in quell’area. Per questo motivo entro questa settimana la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati deve avviare un’indagine urgente necessaria a far chiarezza sulle bonifiche a Portotorres».

Lo ha chiesto urgentemente il deputato sardo Mauro Pili, componente dell’organismo parlamentare al Presidente della Commissione Ambiente della Camera Angelo Alessandri alla luce di ulteriori ritardi e cambi repentini di strategie da parte dei soggetti che operano in quell’area industriale e che hanno il compito di realizzare le bonifiche previste per legge. «Non si può più aspettare un solo giorno – ha detto Pili – e già domani chiederò la convocazione del governo in commissione per fare luce su quanto sta avvenendo, compreso il tema della transazione globale di cui si sta parlando da tempo e che vedrebbe alcuni soggetti a partire dall’Eni interessati a chiudere la partita delle bonifiche a Porto Torres senza sborsare quanto dovuto».

«Vogliamo avere un quadro esatto delle autorizzazioni richieste e di quelle concesse, la tempistiche e le condizioni poste, non è più possibile che queste società responsabili di questo gravissimo inquinamento da una parte spingano per avere nuove autorizzazioni e dall’altra facciano di tutto per trovare cavilli che bloccano qualsiasi intervento». «Attendo una risposta puntuale – ha detto Pili – anche alla mia interrogazione sul devastante progetto di realizzare a Porto Torres un mega deposito di carburanti che finirebbe per bloccare qualsiasi progetto di riconversione e sviluppo di questo territorio così martoriato dall’insediamento industriale».

«E’ un progetto improponibile proprio per le scelte di sviluppo che sono state fatte per tutelare l’ambiente del nord Sardegna, a partire dal parco nazionale dell’Asinara. E’ gravissimo – ribadisce il parlamentare sardo – che mentre ancora paghiamo i danni di un passato recente rispuntano all’orizzonte gli spettri delle petroliere che rappresenterebbero una vera e propria ulteriore aggressione al futuro turistico della zona. Dobbiamo puntare – ha detto Pili - ad estendere il divieto del passaggio delle cisterne in vigore nelle Bocche di Bonifacio, raggiunto con un accordo internazionale, anche al Golfo turritano».

«Questi progetti devono essere bloccati una volta per tutte - sottolinea Pili. Dobbiamo impedire che passi la logica e la percezione che in Sardegna si può fare qualsiasi cosa. Non sono ripetibili situazione dove nessuno paga come nel caso dello sversamento della centrale E.On dello scorso anno. Gli interessi sono evidentemente alti, e il fatto che l’Eni non abbia mai dismesso il progetto dei serbatoi deve indurre tutti a mantenere alta la guardia».



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