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Alguer.itnotizieitaliaCronacaLavoro › Infortuni sul lavoro, 725mila casi nel 2011
S.A. 10 luglio 2012
Infortuni sul lavoro, 725mila casi nel 2011
Gli infortuni degli stranieri rappresentano il 15,9% del totale; il numero dei casi mortali è rimasto per il secondo anno al di sotto dei mille (920 rispetto ai 973 del 2010): alcuni dati del rapporto Inail presentato a Roma
Infortuni sul lavoro, 725mila casi nel 2011

Nel 2011 sono stati denunciati 51mila infortuni in meno rispetto al 2010, con una flessione del 6,6% (da 776mila a 725mila) pari alla media del calo degli infortuni sia 'in occasione di lavoro' (-6,5%), sia 'in itinere' (-7,1%). E' quanto emerge dal Rapporto Inail 2011, presentato a Roma dal presidente dell'Istituto, Massimo De Felice. Il numero dei casi mortali è rimasto - per il secondo anno - al di sotto dei mille (920 rispetto ai 973 del 2010) e la relativa diminuzione del 5,4% è stata influenzata esclusivamente dagli infortuni in occasione di lavoro (-8,6%), scesi da 744 a 680 casi.

Gli infortuni mortali in itinere, invece, hanno registrato un sensibile aumento (+4,8%, 11 casi in più rispetto al 2010). Il 90% degli infortuni si è concentrato nella gestione assicurativa industria, seguita dall'agricoltura (6%) e dai dipendenti del conto dello Stato (4%). Rispetto al 2010, gli infortuni si sono ridotti del 6,6% in industria e servizi, del 6,5% in agricoltura e del 5,8% nei dipendenti del conto Stato. Nei casi mortali, i dipendenti del conto dello Stato hanno registrato il maggior decremento (-18,8%); a seguire industria e servizi (-6,3%). In controtendenza, agricoltura che ha segnato un +2,7% di vittime.

A livello nazionale, il calo degli infortuni (-6,6%) ha interessato tutte le aree del Paese in maniera crescente dal Nord al Sud (-6,1% Nord-Ovest, -6,2% Nord-Est, -6,4% Centro, -8,1% Mezzogiorno). La diminuzione del 5,4% delle morti sul lavoro e' la sintesi del forte calo nel Mezzogiorno (-14,9%, 48 vittime in meno), nel Nord-Ovest (-2,2%) e nel Centro (-0,5%), mentre il Nord-Est e' praticamente stazionario (226 morti). A livello regionale, il fenomeno infortunistico ha registrato una contrazione piu' significativa in Molise (-12,5%), Campania (-11,1%), Umbria (-10,4%) e Basilicata (-10,2). Invece, Lombardia (127.007 casi), Emilia Romagna (99.713) e Veneto (81.217) - che concentrano da sole il 42% dell'intero fenomeno infortunistico - hanno confermato il maggior numero di denunce presentate.

Nel 2011 la diminuzione degli infortuni sul lavoro ha interessato l'industria (-8,2%), l'agricoltura (-6,5%) e le attività dei servizi (-5,5%), settori che, nello stesso periodo, secondo le rilevazioni Istat, hanno registrato una diminuzione degli occupati rispettivamente dello 0,6% e dell'1,9% e, viceversa, una leggera ripresa nei servizi (+1%). Tra le attività industriali si distinguono per un'elevata riduzione degli infortuni le costruzioni (-14,7%, a fronte di un calo occupazionale del 5,3%), seguite dalla meccanica (-6,7%) e dalla metallurgia (-6,6%). Nei servizi la diminuzione degli infortuni e' da ascrivere principalmente ad alcuni settori piu' rilevanti dal punto di vista dimensionale: trasporti (-11,3%), servizi alle imprese e attivita' immobiliari (-9,7%), commercio (-9,6%). Anche per il settore del personale addetto ai servizi domestici si segnala un calo contenuto del 3,4%.

Per quanto riguarda i casi mortali, si e' registrata una diminuzione sensibile nei servizi (-9,4%) e nell'industria (-3,7%), mentre in agricoltura si segnala un +2,7%. In particolare, una riduzione molto elevata si e' verificata nei trasporti (-30,7%), nei servizi alle imprese e attivita' immobiliari (-26,2%) e nelle costruzioni (-10,6%). Viceversa, in aumento le vittime occupate nell'industria pesante della metalmeccanica. Gli infortuni degli stranieri rappresentano il 15,9% degli infortuni complessivi; quelli dei soli extracomunitari, invece, l'11,7%; se si considerano i casi mortali, le percentuali sono rispettivamente del 15% e dell'8,8%. E' quanto emerge dal Rapporto Inail 2011, presentato oggi a Roma dal presidente dell'Istituto, Massimo De Felice.
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