Palme a rischio. Si aggirarono tra le circa 2300 palme di Alghero in tuta bianca e con mascherina per proteggersi dalle esalazioni dei fitofarmaci. Sono in quattro, ma il loro contratto scade il 19 gennaio 2013
ALGHERO - Si aggirarono tra le circa 2300 palme di Alghero in tuta bianca e con mascherina per proteggersi dalle esalazioni dei fitofarmaci di terza classe a bassa tossicità: sono i tecnici specializzati del settore verde pubblico del comune di Alghero, che lottano contro il punteruolo rosso delle palme. Sono in quattro, ma il loro contratto scade il 19 gennaio 2013. Il
Quotidiano di Alghero ha documentato il loro lavoro: la squadra è composta da 4 operatori formati e specializzati nelle metodologie per uno specifico trattamento fitoterapico che va richiamato ogni venti/trenta giorni. Alcuni operatori effettuano i trattamenti fitoterapici esogeni sulle chiome delle palme, gli altri utilizzano un trapano sulla corteccia per praticare un foro nel quale inserire un siringa per iniettare un trattamento endogeno e sistemico per combattere il coleottero killer delle palme.
Per salvare il patrimonio di palme e il paesaggio urbano di tante città della Sardegna, Alghero compresa, l’assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna insieme alle Agenzie regionali che si occupano di forestazione, per fronteggiare il fenomeno hanno predisposto interventi in tutta l’Isola attraverso specifici protocolli fitoterapici che devono essere attuati dai comuni e dalle province. Sono circa 2300 le palme (Phoenix Canariensis e Whoshingtonia) che costituiscono il patrimonio pubblico e circa 1500 quello privato a rischio nella città di Alghero. In molti casi sono esemplari tra i 20/40 anni, in altri costituiscono il paesaggio storico, come in via Garibaldi davanti al porto di Alghero, la cui età si stima tra i 50/70 anni. Ed è proprio qui che nelle settimane scorse è stato abbattuto un esemplare oramai secco [
LEGGI]. Un altro esemplare, gravemente infettato e ormai in fase avanzata di disseccamento, si trova nel cortile della facoltà di Architettura, probabilmente anch’esso da abbattere nel tentativo di contenere la diffusione dell’insetto e delle sue larve.
Individuare le palme infestate non è semplice, tuttavia i censimenti effettuati dal settore del verde pubblico Comunale hanno accertato, con stime prudenziali, almeno 15 esemplari “colpiti”. Gli interventi fitoterapici stanno dando risultati molto incoraggianti e il fenomeno punteruolo rosso può essere combattuto e vinto. Ma è facile immaginare le conseguenze per le palme di Alghero se venisse interrotto il trattamento fitoterapico che deve essere ripetuto ciclicamente perché agli “antagonisti" umani del punteruolo rosso scade il contratto il 19 gennaio 2013. Il comune di Alghero, già mobilito, dovrà reperire nuovi fondi per poter continuare senza interruzioni, senza disperdere le professionalità maturate e intensificando la lotta potenziando il numero degli addetti. La situazione è preoccupante in tutta la Penisola e non solo, infatti il killer delle palme è un coleottero originario dell’Asia sud orientale dove è responsabile della distruzione di ventiquattro milioni di palme dattilifere, si è poi rapidamente diffuso con il commercio internazionale di palme malate. Negli anni Ottanta, ha raggiunto i paesi del bacino meridionale del Mar Mediterraneo.
Nel 1994 è stata individuata la presenza in Spagna, in Corsica e in Costa Azzurra. In Italia è arrivato nel 2004 diffondendosi rapidamente in molte regioni. Ormai è diffuso anche in tutta la Sardegna. Quindi la presenza in Italia di questo coleottero è nota da circa un decennio, ma solo recentemente ha evidenziato tutta la sua capacità di diffusione infestante. In realtà la responsabilità involontaria di questa situazione va attribuita all'uomo poiché all'importazione di specie vegetali esotiche non è seguita l’introduzione di specie di insetti antagoniste cioè dei predatori del punteruolo rosso. Ma a differenza di altre situazioni ben documentate per aver interessato interi ecosistemi giustificando un allarme per i danni apportati a boschi e ad altri ecosistemi autoctoni come la grafiosi dell'olmo o diverse malattie fungine per i castagni, nel caso del punteruolo rosso delle palme si riscontrano danni esclusivamente a carico delle specie vegetali introdotte dall'uomo, trattandosi di un parassita specializzato nell'attaccare, attraverso le sue forme larvali, le piante di arredo urbano estranee alla flora italiana, quali appunto le palme. Ma in Ogliatra il parassita è stato riscontrato, in un caso, nelle palme nane. Senza fare dell’inutile allarmismo ci si può, tuttavia, interrogare sul possibile pericolo, se il fenomeno non venisse contenuto, per le nostre palme autoctone, per quelle del Parco regionale di Porto Conte.