Il Comitato per la sanità ospedaliera e del territorio di Alghero boccia l´atto aziendale dell´Asl n. 1 che ridimensiona i servizi sanitari in città, e rilancia alcune proposte
ALGHERO - L'atto aziendale dell'Asl n. 1 sta creando scossoni nell'ambito politico e associazionistico di Alghero. Dopo il
Circolo popolare europeo, il
sindaco e la sua giunta, e il consigliere regionale algherese
Mario Bruno, ad intervenire nel dibattito sulla nuova riorganizzazione dei servizi sanitari, è il Comitato per la sanità ospedaliera e del territorio di Alghero.
Il gruppo, presieduto dalla dottoressa Domenica Casu, boccia il nuovo sistema con «articolazioni troppo complesse e difficilmente gestibili». A partire dal dipartimento di cure chirurgiche che prevede 15 strutture distribuite in tutte le sedi della Asl Sassari-Alghero Ozieri. «Questa organizzazione - sottolinea il Comitato - vanifica il ruolo del presidio di Alghero quale ospedale di rete sede di Dipartimento di Emergenza e Accettazione di I livello che richiede, fra l’altro, un sufficiente grado di autonomia gestionale, così come prevede la normativa vigente».
Per questo la proposta algherese è di aggregare «le strutture del presidio ospedaliero di Alghero in 3 Dipartimenti intra-presidio (area medica, area chirurgica, area servizi), fermo restando che le varie strutture del presidio possono essere incardinate in Dipartimenti aziendali di tipo funzionale». Critiche anche per la prospettata chiusura di endoscopia chirurgica e di artroscopia aggregata all’U.o. di Ortopedia, «considerato che nel corso degli anni hanno espresso un buon livello di attività sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo con un discreto indice di attrazione». Oltre al fatto che «l’endoscopia in urgenza è dotazione richiesta dalla Delibera di Giunta Regionale del 31 febbraio 2011 per cui è necessario garantire il mantenimento di una struttura semplice all’interno del presidio di Alghero».
Nessun apprezzamento nel documento firmato dall'Azienda sanitaria «per la riclassificazione delle strutture esistenti ed in particolare il declassamento da struttura complessa a struttura semplice di Nefrologia e Dialisi e da struttura semplice dipartimentale a struttura semplice dell’oncologia medica». In questo caso la soluzione del Comitato è «la rimodulazione a strutture semplici dipartimentali con previsione di letti per attività a ciclo diurno, eventualmente da reperire nell’ambito del dipartimento di riferimento».
«Relativamente alla Unità Operativa di Recupero e Rieducazione Funzionale - tengono a precisare la Casu e gli altri associati - tenuto conto che la struttura da oltre un trentennio e a tutt’oggi rappresenta l’unico centro ospedaliero di riabilitazione intensiva nel nord Sardegna, si chiede la ripartizione dei 26 posti letto, con 15 per riabilitazione intensiva, 6 per riabilitazione estensiva e 5 per il Day Hospital riabilitativo». Infine, le richieste sull'integrazione del personale - in particolare i concorsi per la sostituzione del direttore della Struttura complessa di chirurgia generale di Alghero e del pari grado di Nefrologia/dialisi -; «l’immediata attivazione dei posti letto di lungodegenza»; «il completamento dei lavori di ristrutturazione dell’ospedale Civile»; e su tutte «un'unica struttura moderna ed efficiente».
Nella foto: l'ospedale civile di Alghero