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S.A. 16 gennaio 2013
L´Isola danza in 167 comuni
Saranno 167 le amministrazioni coinvolte dalla manifestazione, presentata oggi (mercoledì) dal governatore Cappellacci, dall´assessore del Turismo Crisponi, e da alcuni sindaci
L´Isola danza in 167 comuni

CAGLIARI - Da questa sera più di 500 "Fuochi" in oltre 80 comuni apriranno la rassegna "L'Isola che danza 2013", che racchiude i tre principali simboli delle tradizioni sarde: i fuochi in onore di S.Antonio Abate, il Carnevale (7-16 febbraio) e i riti della Settimana Santa (24-31 marzo). Saranno 167 le amministrazioni coinvolte dalla manifestazione, presentata oggi (mercoledì) dal governatore Cappellacci, dall'assessore del Turismo Crisponi, e da alcuni sindaci.

Il piano di comunicazione prevede la promozione alla Bit di Milano e nelle fiere europee di settore, sul sito Sardegna Turismo e su siti web commerciali, su stampa periodica, riviste di bordo, radio, tv e quotidiani nazionali, sui principali mezzi di trasporto (bus e tram) e nelle aree aeroportuali. Il tradizionale rito dei Fuochi, secondo il monitoraggio condotto dall’Agenzia regionale Sardegna Promozione, coinvolgerà oggi e domani circa 80 comuni della Sardegna, raggruppati sotto lo slogan coniato appositamente Schintziddas dae su coro (Scintille dal cuore). I Fuochi di Sant’Antonio si articolano in diverse modalità: ‘sos focos’ appunto, sas stuvas, alberi cavi offerti al santo e bruciati in suo onore, o ancora i fuochi che nascono dalle piramidi di frasca (sas frascas), tradizione dei comuni delle costa orientale. Seppure in ciascun centro il rito è celebrato con proprie e originali usanze, le due nottate fiammeggianti uniranno idealmente tutte le comunità aderenti.

Dopo la celebrazione dei Fuochi sarà il turno dei vari Carnevali isolani (sos Karrasecares), dal 7 al 16 febbraio. Ogni comunità isolana (circa 40) celebra secondo i suoi codici, le sue vocazioni e le sue particolarità una festa che affonda le radici sino nell’età nuragica: passione e fascino, forza e mistero, sono i segni che li accomunano. Le maschere de ‘sos Karrasecares’ riscoprono e ripercorrono momenti di vita agropastorale, legati al clima e all’ambiente, scene affascinanti e misteriose che durante la festa rivivono in una stordente euforia. Il cuore pulsante del Carnevale sprigionerà intense suggestioni in tante comunità con le maschere tradizionali (‘Mascheras de su connottu’) o coi carri allegorici (‘Carrasegares alligros’) o nelle celebrazioni che sono interpretazione di un elemento fondamentale del mondo agropastorale, cioè il cavallo (‘su Carrasegare a caddu’).

Dal 24 al 31 marzo, con la ricorrenza della Pasqua, sarà il turno del terzo evento dell’Isola che Danza. I Riti della Settimana santa (‘Sa Chida Santa’) animeranno la Sardegna con atmosfere intrise di intenso misticismo, profonda spiritualità e solenne contemplazione. Il coordinamento dell’assessorato del Turismo, in collaborazione con l’agenzia Sardegna Promozione, agirà sulla base delle adesioni e delle segnalazioni dei comuni (l’anno passato erano 45 quelli coinvolti) su tutto il territorio regionale, custodi di un inestimabile patrimonio sacro e tradizionale
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