In una conferenza stampa i due consiglieri regionali algheresi Mario Bruno e Carlo Sechi (assente Pietrino Fois) alla presenza del sindaco Lubrano hanno fatto il punto sulle questioni aperte del territorio su cui uniranno la loro forza politica nella discussione della prossima Finanziaria. Alcuni stralci dell´incontro con i giornalisti
ALGHERO - «Tra le risposte da dare per l'isola ci sono anche quelle per questo territorio». Ha aperto così il vicepresidente del Consiglio regionale, Mario Bruno, la conferenza stampa di venerdì ad Alghero con il consigliere regionale Carlo Sechi e il sindaco Stefano Lubrano. Assente per motivi istituzionali il terzo dei consiglieri regionali algheresi e presidente della Commissione Bilancio, Pietrino Fois. L'obiettivo non è compilare «una lista della spesa» spiegano i politici ai giornalisti ma l'elenco di punti da porre all'attenzione della Regione in vista dell'approvazione della Finanziaria è lungo e variegato.
Dal forte della Maddalena all'ex Teatro Selva; dall'edilizia scolastica agli impianti sportivi; dall'identità linguistica all'ex Cottonificio: una serie di "incompiute" nel territorio a cui si aggiungono le eterne questioni aperte. Il Palazzo dei Congressi «per cui serve un incremento della dotazione finanziaria per il suo avvio»; il Porto «per cui si sono persi 3 milioni di euro di cui chiediamo il ripristino»; Surigheddu e Mamuntanas «su cui Cagliari deve decidere se alienare il bene o realizzare un progetto già esistente di società mista ma servono tante risorse che potrebbero arrivare solo da Por o Fas»; Fertilia «i cui finanziamenti stavolta verranno chiesti con emendamento a carattere prioritario».
Detto questo, Lubrano, Bruno e Sechi si concentrano sulle emergenze del territorio in cui si dovrà misurare la battaglia in Aula. L'aeroporto di Alghero - per il quale non è più un mistero chiuso nelle segrete stanze - che ha grandi problemi di liquidità costituiti dai mancati versamenti alla Sogeaal, società di gestione dello scalo, da parte della Regione. Risorse stanziate ma per cui nessun dirigente si prende la responsabilità di firmare il passaggio per paura di incorrere come in passato in un nuovo accertamento (per aiuti di stato) dell'Unione Europea. Il Calich è la sua marea gialla è «un problema anche regionale da risolvere con un commissario ad acta e con fondi cospicu»i è l'unanime opinione dei tre politici che sono d'accordo anche nel rilanciare la Zona Franca Urbana già riconosciuta nel quartiere della Pietraia: «dobbiamo trovare il modo di destinargli i fondi comunitari».
Il Parco di Porto Conte per cui da Cagliari puntano ad abbassare il finanziamento fino a 450mila euro «e su cui ci batteremo per riportarli a 750mila» dicono Bruno e Sechi che mirano anche al riconoscimento di sede decentrata per il Dipartimento di Architettura che «solo così potrebbe contare su risorse certe per la sua gestione e programmazione». Infine, la preoccupazione di sindaco e consiglieri è rivolta anche a questioni più generali: il destino delle società in house che per legge nazionale dovranno essere sciolte il 31 dicembre di quest'anno e per le quali è necessario capire se ci saranno deroghe o altre formule di finanziamento; il sostegno alle imprese e il Patto di stabilità interno.
Nella foto: Mario Bruno, Stefano Lubrano e Carlo Sechi