C.S.
18 aprile 2013
Il percolato preoccupa il Wwf
L’associazione ambientalista chiede chiarimenti, a partire dal Presidente della Regione Sarda, ai sindaci di Olbia e Porto Torres passando per gli assessori all’Ambiente delle due province interessate di Olbia-Tempio e Sassari, sino al Presidente Cipnes di Olbia

SASSARI - Interviene il Wwf con una lettera indirizzata a tutti i protagonisti istituzionali, attivi e passivi, nella vicenda del conferimento via mare di 30 mila tonnellate di liquami provenienti dalla discarica di Palermo che sarebbero dovuti essere smaltiti nel depuratore del consorzio Cipnes di Olbia. L’associazione ambientalista chiede chiarimenti, a partire dal Presidente della Regione Sarda, ai sindaci di Olbia e Porto Torres passando per gli assessori all’Ambiente delle due province interessate di Olbia-Tempio e Sassari, sino al Presidente Cipnes di Olbia. La richiesta alle istituzioni è pragmatica: il Wwf esercita il diritto di accesso ai documenti per acquisire tutti gli atti amministrativi relativi alla vicenda della nave Othello e al suo carico di percolato che la stessa avrebbe dovuto conferire per lo smaltimento nel depuratore del Cipnes di Olbia. Secondo la versione fornita dal Presidente del Cipnes Nizzi (già Sindaco di Olbia e parlamentare Pdl), un funzionario del Consorzio avrebbe sottoscritto “in buona fede” ed all’insaputa del CdA un contratto dell’importo di un milione di euro per il conferimento al depuratore consortile di 30 mila tn complessive di percolato proveniente dalla discarica di Palermo peraltro messa sotto sequestro nei mesi scorsi.
Il Presidente Nizzi ha esplicitamente affermato di essere stato tenuto all’oscuro dell’operazione, di voler recedere dal contratto anche se ritiene illegittima l’iniziativa del Sindaco Giovannelli che con una propria ordinanza, risalente al 2008, vieta l’attracco di navi nel porto di Olbia che trasportano rifiuti. Il Wwf non vuole entrare nel merito della veridicità delle affermazioni dei protagonisti duellanti (Nizzi e Giovannelli), ma ritiene di poter desumere, da un’analisi dell’accaduto, che al momento un qualsiasi funzionario pubblico di propria iniziativa e in totale autonomia possa consentire l’importazione in Sardegna di rifiuti di qualsiasi tipo e sotto qualsiasi forma, provenienti dal Continente o da altre isole, senza che le Istituzioni locali e regionali preposte alla tutela dell’Ambiente ne siano quanto meno informate e senza che nessuna autorità vi si possa opporre.
Se tali conclusioni dovessero trovare un riscontro oggettivo, sostengono al Wwf, ci si troverebbe di fronte ad una clamorosa autodenuncia di incapacità organizzativa e amministrativa, oltre che politica, sia a livello locale sia regionale, la quale determinerebbe una ferita dalle conseguenze imprevedibili nel sistema di gestione dei rifiuti e di tutela ambientale del territorio Sardo. Nella nota del Wwf, oltre a richiedere la documentazione relativa alla vicenda di Olbia, si chiede inoltre alla Regione Sarda se siano in corso o previsti progetti che prevedano l’introduzione di rifiuti extra regionali da smaltire in impianti e/o discariche civili e industriali operanti in tutta la regione. E specificamente il Wwf chiede un incontro con il Presidente Cappellacci affinché vengano chiariti il quadro normativo e quello delle iniziative in corso in materia di importazioni di rifiuti, in modo da poter rendere edotta la popolazione sarda sulla linea politica ed amministrativa che la Giunta regionale intende perseguire.
Foto d'archivio
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