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P.P.
10 maggio 2013
Acli lancia allarme povertà in Sardegna
Il presidente Acli Sardegna Ottavio Sanna ha sollecitato il presidente della Regione Cappellacci affinché si adoperi per l´efficace organizzazione dell´osservatorio regionale sulle povertà come previsto dalla legge n 23 del 2005 art 34. L´istat contava nel 2012 nell´isola oltre 150 mila precari. Alla lettura della povertà si associano altri fenomeni come la dispersione scolastica che supera il 25%

CAGLIARI - Il presidente delle Acli Sardegna ha sollecitato il presidente della Regione Cappellacci affinché si adoperi nelle more della finanziaria e nell’avvio di un tavolo tecnico per l’efficace organizzazione dell’Osservatorio regionale sulle povertà come previsto dalla legge n 23 del 23 dicembre 2005 art.34. «Oltre al disegno sociale e occupazionale è indispensabile instaurare e coordinare un rapporto tra le istituzioni, le organizzazioni che si adoperano nel volontariato e la chiesa sarda - spiega Ottavio Sanna, presidente Acli Sardegna - che si faccia carico del dramma delle povertà crescenti».
Nel 2010 erano relativamente povere il 18,5 per cento delle famiglie sarde. La povertà relativa nel 2011 è salita al 21,1 per cento in Sardegna i poveri relativi secondo queste stime sono oltre 400 mila (Istat). Al contempo sono cresciute le famiglie che si trovano in stato di povertà assoluta (Istat 2011) e negli ultimi tempi sono divenute più frequenti le situazioni di crisi sul versante degli alloggi. In un approccio complesso alla lettura delle povertà sarde si associano fenomeni come la dispersione scolastica ben oltre il 25 per cento e livelli molto bassi di scolarizzazione medio alta.
Dati allarmanti che continuano ad aumentare se si confrontano i dati relativi alla fine del 2012 in cui erano precari oltre 150 mila sardi ed i giovani disoccupati sono circa la metà delle forze lavoro giovani. «L’istituzione dell’Osservatorio sulle povertà è pensata in questa direzione ed i suoi interventi dovrebbero precedere ogni ipotesi di programma in modo da connetterla direttamente con l’azione» chiarisce il presidente delle Acli Sardegna.
Tra le finalità dell’Osservatorio infatti è prevista la rilevazione dei bisogni, la mappatura dei servizi, la fornitura di supporto informativo e linee di orientamento per la Regione nella predisposizione di leggi specifiche e dei Piani sociali e locali dei servizi alla persona (Plus) oltre che la cura dei collegamenti sul territorio e la presentazione di azioni di contrasto alla povertà. Il presidente Sanna chiede «un’azione politica immediata da parte del presidente della Regione per l’avvio di interventi oggi più che mai necessari alla ripresa del territorio sardo che necessitano di risorse per il funzionamento».
Nella foto: Ottavio Sanna presidente dell'Acli Sardegna
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