M.P.
14 agosto 2013
Olbia, San Vittore: ricorso vinto
Dopo due anni, il Tribunale di Tempio ha dato ragione ai dieci utenti che avevano presentato ricorso contro l’Aipa, la società incaricata della riscossione del canone Cosap (canone di occupazione spazi e aree pubbliche)

OLBIA – La vicenda aveva avuto inizio nell’estate del 2010 quando, molti dei residenti ad Olbia e nelle zone limitrofe, si videro recapitare degli avvisi con allegato bollettino di Ccp con importi compresi tra trecento e duemila euro dall’Aipia, incaricata, dalla Giunta Provinciale, della riscossione del canone Cosap. Si stabiliva così che, tutti coloro che dalla strada provinciale accedevano alla propria abitazione o azienda agricola, dovessero pagare un canone di occupazione del suolo pubblico.
Tale ingiunzione di pagamento provocò l’immediata protesta del Comitato di Quartiere San Vittore e della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) presieduta da Gregorio Raspitzu. Dopo aver coinvolto alcuni dei sindaci Galluresi, si decise di rivolgersi direttamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “da qualche mese arrivano da parte dell’Aipa dei bollettini con consistenti importi da pagare per accessi carrai ad uso agricolo in una zona in cui mancano fogne, illuminazione e servizi”, si legge nella lettera scritta nell’agosto 2010 da Francesco Puggioni, presidente del comitato di San Vittore.
Nel corso dei mesi, davanti al persistere della protesta, gli esponenti della Giunta Provinciale continuarono a dichiarare che non era possibile cancellare quanto stabilito per legge. I cittadini però persistevano nel ritenere inammissibile il fatto di dover pagare “a partire dal 2006 sapendo che l’Aipa venne incaricata di monitorare gli accessi privati dalle strade provinciali solo nel 2009”. Non volendo arrendersi all’idea di dover pagare qualcosa “di cui si ignorava perfino l’esistenza”, dieci utenti decisero così di presentare ricorso tramite l’avvocato Danilo Varchetta. Negli scorsi giorni è stato reso noto che il Tribunale di Tempio ha accolto tutti i ricorsi condannando la Provincia alle restituzione di quanto versato dagli utenti.
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