S.A.
20:25
35° Rocce Rosse Blues: cala il sipario il 13 agosto
Domani sera a Lanusei (OG) Paola Turci e Gino Castaldo con "La rivoluzione delle donne". Sabato il teatro comico di Jacopo Cullin in "È inutile a dire!". E mercoledì 13 sipario sul festival con il blues di Zac Harmon

LANUSEI - Dopo l'anteprima del 12 luglio a Cagliari con la cantante statunitense Nicole Zuraitis e un mese di concerti che hanno attraversato generi e generazioni — da Lucio Corsi a Cristiano De André, da Vinicio Capossela ai grandi nomi del blues internazionale come Eric Bibb e The Kings of Blues, ai portabandiera della scena isolana Irene Loche, Nanni Gaias, Bad Blues Quartet e Moses Concas — il festival Rocce Rosse Blues si avvia verso la conclusione della sua trentacinquesima edizione con tre serate a Lanusei (OG) tra parole, musica e teatro.
Domani sera - venerdì 8 agosto - nell'area spettacoli dell'Istituto Salesiano, saranno in scena alle 21.30 Paola Turci e Gino Castaldo con lo spettacolo "La rivoluzione delle donne". Dopo il successo del tour "Il tempo dei Giganti", che l'anno scorso ha portato nelle principali piazze del Paese un omaggio ai tre anni magici della musica italiana (1979–1981), la cantante e il giornalista tornano insieme in scena con un nuovo progetto incentrato sulle straordinarie voci femminili che hanno segnato la storia della canzone nostrana. Tra narrazioni, filmati d'archivio e interpretazioni live, "La rivoluzione delle donne" celebra il lascito di artiste come Mina, Ornella Vanoni, Milva, Patty Pravo, Caterina Caselli, Mia Martini, Loredana Bertè, Alice e tante altre che, con scelte artistiche coraggiose e anticonformiste, hanno rivoluzionato i costumi e anticipato l'emancipazione femminile in Italia.
«Questo nuovo spettacolo – spiega Gino Castaldo - prende spunto dallo scorso appuntamento con "Il tempo dei Giganti", in cui ci siamo accorti della mancanza di donne in quel panorama che prendevamo in considerazione. Da qui il desiderio inespresso di omaggiare anche le voci femminili. In Italia e non solo, le donne da sempre hanno usato la propria voce per essere presenti nella società, imporsi e imporre una nuova immagine di sé in un mondo spesso prettamente maschile, compreso quello musicale». Gli fa eco Paola Turci: «Durante il tour "il tempo dei giganti" tra Gino e me si faceva sempre più forte il desiderio di raccontare le donne che, in musica, hanno rivoluzionato i costumi, la società Italiana dagli anni 60 in poi. Queste grandi artiste mi hanno cresciuta e formata. È un privilegio per me suonare e cantare le loro canzoni, ascoltare il racconto delle loro avventure e ringraziarle per la bellezza e il coraggio che ci hanno tramandato.»
L'indomani il sipario si apre su tutt'altro registro: dopo la serata dedicata alla grande musica al femminile, sabato (9 agosto) sarà infatti la volta del teatro comico di Jacopo Cullin, sul palco nell'area spettacoli dell'Istituto Salesiano a partire dalle 21.30 con il suo fortunatissimo spettacolo "È inutile a dire!". Affiancato in scena da Gabriele Cossu e accompagnato dalle musiche di Matteo Gallus al violino, Riccardo Sanna alla fisarmonica e Andrea Lai al contrabbasso, l'attore cagliaritano punterà il suo sguardo ironico, disincantato e poetico sulle relazioni umane e sulle fragilità della nostra epoca, confermando ancora una volta la sua cifra stilistica fatta di profondità e leggerezza.
Mercoledì 13 sipario sul festival all'insegna del blues
Il gran finale di Rocce Rosse Blues è in calendario mercoledì 13 agosto, quando l'area spettacoli dell'Istituto Salesiano si accenderà per l'ultima serata della sua trentacinquesima edizione; e sarà una serata tutta all'insegna del blues, la musica che da sempre rappresenta il cuore pulsante del festival ogliastrino. L'apertura è affidata agli Odd Blues, formazione sarda composta da Michela Secci alla voce, Pier Paolo Pani alla chitarra, Piero Corona alla chitarra e alle tastiere, Massimiliano Roggio al basso e Roberto Sulis alla batteria. Il loro repertorio attraversa le grandi epoche del blues elettrico, dagli omaggi ai padri fondatori americani come B.B. King, Albert King e Freddie King fino alle influenze più moderne del blues europeo, con riferimenti a Matt Schofield ed Eric Clapton. A chiudere il festival sarà uno dei nomi più acclamati del blues contemporaneo: Zac Harmon, chitarrista, cantante e autore originario di Jackson, Mississippi, vincitore di numerosi riconoscimenti tra cui il Blues Music Award come miglior nuovo artista e il Soul Blues Album of the Year nel 2022. Alla testa di una band di altissimo livello - con Cory Lacy alle tastiere, Kingston Livingston alla chitarra, Nate Robinson al basso e Gino Iglehart alla batteria — Zac Harmon porterà sul palco tutta la potenza e l'autenticità del soul blues americano, con uno stile che fonde tradizione e modernità. Una serata che si preannuncia memorabile, a chiusura di un'edizione che ha saputo rinnovare la propria identità, restando fedele alle sue radici.
|