Marcello Simula
15 settembre 2005
Alghero mobilitata per la rassegna Spazi del Contemporaneo
Dal 29 settembre, per quattro giorni, la città sarà impegnata in mostre e convegni per il Festival della Filosofia. Tema della rassegna: «Abitare... spazi in allestimento»

ALGHERO - «Abitare... spazi in allestimento». È questo il tema della seconda edizione della rassegna "Spazi del Contemporaneo", la quattro giorni di cultura che, a partire dal 29 settembre, mobiliterà Alghero con una serie di mostre e convegni. Promosso dall´assessorato alla cultura, in collaborazione con la rivista "Xaos. Giornale di confine", il festival della filosofia conterà sulla partecipazione di nomi di spicco del panorama culturale italiano: saranno presenti, tra gli altri, i docenti dell´università di Sassari Ghisu, Macciocco, Tagliagambe e Tagliapietra; attesi inoltre l´ideatore di Blob Enrico Ghezzi e il Jazzista Massimo Donà.
«Quest’anno parleremo di un argomento che tocca tutti da vicino », ha dichiarato Ghisu, referente per Xaos. Obiettivo puntato sulle case, dunque, intese come edifici, ma anche sul significato dell´idea stessa di abitazione, punto di contatto tra uomo e territorio in grado di concepire la prima idea di cultura e di identità locale. Ma abitare è anche la consapevolezza di essere costantemente diversi dall´ambiente, differenti anche dagli altri uomini, complementari e insieme incompatibili con quell´esperienza quotidiana che passa davanti agli occhi dell´uomo senza essere vista.
Insomma, di solito siamo convinti che la nostra casa, come l´ambiente e il territorio, siano spazi controllati da un padrone: ecco, forse faremmo meglio ad abituarci a pensare che spesso è l´uomo ad appartenere allo spazio e non viceversa.
Questo rapporto labirintico tra luoghi e valori sarà restituito, durante la kermesse, alla semplicità della vita di tutti i giorni: esposizioni fotografiche, letture di poesie e esibizioni di musica dal vivo coinvolgeranno il pubblico in dibattiti sui significati complessi a confronto con esperienze personali.
I dibattiti e le performance si alterneranno fino al due ottobre tra il chiostro di San Francesco, il museo diocesano di arte sacra e i locali del Caval Marì, dove il 29 settembre verranno aperte le danze.
Nella foto un momento della presentazione dell’evento alla stampa
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