Red
9 ottobre 2013
Marea nera: udienza 12 novembre A Sassari nuove parti civili
PLATAMONA SHOCK | Altre associazioni ambientaliste hanno inoltrato richiesta al Tribunale. E così i difensori degli imputati hanno chiesto al giudice Salvatore Marinaro di poter esaminare le richieste

SASSARI - Nell'udienza a Sassari per l'incidente che l'11 gennaio 2011 causò lo sversamento di circa 36 mila litri di olio combustibile nel golfo dell'Asinara si allungano le richieste di costituzione di parte civile, con le associazioni Ampana, il comitato Tuteliamo il golfo dell'Asinara e il Gruppo di intervento giuridico che hanno richiesto di essere ufficialmente ammesse. E così i difensori degli imputati - l'attuale direttore della centrale termoelettrica Marco Bertolino, Salvatore Signoriello, direttore a Fiume Santo quando era ancora Endesa Italia Spa (tra marzo 2000 e luglio 2002) e Francesco Capriotti, al vertice dell'impianto allora Enelpower (dal 2002 fino al settembre 2004) - hanno chiesto al giudice Salvatore Marinaro di poter esaminare le richieste. Udienza rinviata al 12 novembre.
Chiarezza sulla posizione della Regione Sardegna. La chiedono i parlamentari territoriali del Pd Silvio Lai e Giovanna Sanna intervengono sulla vicenda che ha visto l'avvio dell'iter giuridico con la costituzione come parte civile di alcune associazioni, oltre ai comuni costieri e al Ministero dell'Ambiente, sottolineando come «non risulta confermato che la Regione si sia effettivamente costituita parte civile».
«Confidiamo lo faccia nelle prossime ore, se non lo ha ancora fatto, anche per non suscitare ulteriori dubbi su un atteggiamento subalterno nei confronti di alcune multinazionali, già dimostrato ampiamente nei confronti di Eon. Se poi fosse vero che le distrazioni sul fronte ambientale che avrebbero causato la marea nera fossero continuate nel tempo e che Eon non sia stata esemplare sul fronte della tutela dell'ambiente nei mesi successivi, senza che la Regione abbia messo in campo i suoi strumenti di controllo, saremmo di fronte ad una situazione inaccettabile, di cui si parlerà nuovamente».
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