Alguer.it
Notizie    Video    Alguer.cat   
NOTIZIE
SardegnaTurismo Alguer.it su YouTube Alguer.it su Facebook
Alguer.itnotizieportotorresAmbienteInquinamento › Allarme inquinamento a Porto Torres
Mariangela Pala 25 gennaio 2014
Allarme inquinamento a Porto Torres
A Porto Torres come in altri siti di interesse nazionale, la grande industria ha portato un inquinamento senza precedenti. L´allarme è dei comitati e associazioni sardi, coordinati da «Non bruciamoci il futuro», lanciato ai candidati governatori.
Allarme inquinamento a Porto Torres

PORTO TORRES - Porto Torres, Gela, Porto Marghera e Taranto, sono i luoghi dove la grande industria ha portato un inquinamento industriale senza precedenti, provocando l’aumento di mortalità per tumore nella popolazione italiana, in particolare in quella che abita e vive a due passi dalle grandi Industrie. Questo il messaggio che arriva dallo studio «Sentieri» dell’Istituto superiore di Sanità, secondo il quale « a Porto Torres si registra un aumento del tasso di mortalità superiore a quella di Taranto». Una denuncia che parte dall’Associazione ambientalista «Non bruciamoci il futuro» che in un documento, presentato ieri a Cagliari, indirizzato ai candidati alla guida della Regione, chiedono impegni precisi per la gestione dei rifiuti urbani e un nuovo piano energetico ambientale.

Il coordinamento «Non bruciamoci il futuro» di 26 comitati e associazioni della Sardegna ha presentato un Manifesto d’intenti, dove si analizzano le criticità di alcune aree individuate come siti da bonificare: si tratta dei Sin (siti di interesse nazionale), dove le condizioni ambientali fanno ammalare e morire la popolazione più della media nazionale. Pertanto si chiede ai futuri governatori della Sardegna, la regione più inquinata d’Italia, il superamento definitivo dell’incenerimento e delle combustioni nella gestione del ciclo dei rifiuti e nella produzione di energia . Eppure qualche giorno fa il presidente Cappellacci ha concesso ad EniPower l’autorizzazione a costruire a Porto Torres una megacentrale a biomasse da 43,5 Mwe , nell’ambito del progetto della Chimica verde. Nel sito d’interesse nazionale di Porto Torres, verrà realizzato una nuova centrale «un concentrato si sostanze cancerogene (diossine, furani e polveri sottili), che andranno ad aggiungersi alle altre sostanze tossiche già presenti nell’ex area industriale», denuncia il presidente dei Medici per l’ambiente Sardi Vincenzo Migaleddu.

Un pesante bilancio sanitario vicino ai grandi stabilimenti petrolchimici e siderurgici, come le raffinerie di Porto Torres e Gela, le acciaierie di Taranto, le miniere del Sulcis-Iglesiente e la chimica di Porto Marghera, dove si registra l’aumento di mortalità per tumore al polmone e malattie respiratorie non tumorali, è ciò che emerge dallo studio Sentieri del Ministero della Sanità. Franca Battelli, esponente del comitato «Non bruciamoci il futuro», di Macomer, sostiene che in nessun programma politico presentato dai diversi partiti, c’è stata una netta opposizione agli inceneritori e alle produzioni di energia incentivate.« Il piano regionale dei rifiuti e quello energetico ambientale attuali, sono stati adottati dalla giunta regionale, ma mai trasformati in legge. I due piani sono ormai superati e non esiste uno nuovo. Si vogliono mantenere in vita i vecchi inceneritori e costruirne nuovi, mentre si dovrebbe potenziare la raccolta differenziata, i rifiuti devono essere considerati un bene post consumo».



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)