Pietro Fois
5 febbraio 2014
L'opinione di Pietro Fois
Ho scelto di lottare per diritti e riforme
Quando percorro la nuova 291 un pensiero vola al luglio del 1999 quando con un gruppo di amici abbiamo abbandonato le nostre auto per stazionare con un camper in quella strada vittima di ritardi burocratici e assenza di fondi. Ho scelto di lottare per un diritto, il diritto alla viabilità sicura che dovevano avere tutti i sardi. Ho vissuto in quella strada per un mese e ho vinto una battaglia. A quella strada e a quella lotta se ne sono aggiunte molte altre e con i Riformatori abbiamo iniziato a camminare per rinnovare la nostra Sardegna. Strade fatte di lotte e conquiste, battaglie vinte e altre ancora in corso.
Come ogni percorso ha avuto le sue curve e tratti tortuosi ma ci siamo equipaggiati a dovere perché non l'abbiamo percorsa da soli. 525 mila sardi erano con noi quando abbiamo raccolto le firme per i quesiti referendari, firme che son servite per la riduzione del numero dei consiglieri regionali e quello degli stipendi degli onorevoli, l'abolizione delle province e l’alleggerimento della burocrazia Altri 102 mila corregionali hanno camminato con noi nella lotta per le accise che ha portato all'inserimento nell'articolo 1 della legge finanziaria 2014 la garanzia che le entrate della regione Sardegna siano costituite non più soltanto dal denaro relativo ai carburanti che vengono consumati nell’isola ma anche e soprattutto dalle tasse relative a ciò che è prodotto in Sardegna dagli stabilimenti che lavorano e lasciano scorie nella nostra terra. Una conquista che se vedrà favorevole il parere del governo nazionale apporterà alla regione un miliardo e mezzo circa all'anno rispetto agli attuali 500 mila. Oggi quelle notti di luglio in camper sembrano lontane, ma non l’entusiasmo che mi spinge a rimettermi alla guida e percorrere quella strada che dopo tanti sacrifici oggi è finalmente scorrevole e apre Alghero al resto dell’isola.
Ma accanto alla rinnovata 291 sono ancora tanti i percorsi da mettere in sicurezza, le famiglie e le imprese da sostenere. La zona franca è sicuramente un’opportunità che, se saputa gestire, permetterebbe un reale slancio dell’isola, creando un appeal per nuovi investimenti esteri ma soprattutto un reale supporto ai giovani che vogliono fare impresa, perché è da loro che dobbiamo ripartire. Affidarsi ai soli investimenti stranieri non basta, essere imprenditori di se stessi vuol dire non esser soggiogati e potersi giocare le proprie carte con libertà, onestà e sacrificio. Con queste riforme si può e la battaglia che stiamo portando avanti per alleggerire i vincoli della burocrazia così come l’abbattimento del 70% dell’Irap per le attività produttive, che è già realtà, agevolerà questo processo per le imprese e le famiglie.
* Consigliere uscente e candidato con i Riformatori
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