Stefano Tunis
4 febbraio 2014
L'opinione di Stefano Tunis
Subito una nuova legge ai Barracelli
I Barracelli sono una risorsa da valorizzare: serve subito una nuova legge che riconosca a pieno titolo professionalità e ruolo di chi presidia il territorio e ne tutela il rispetto. La legge regionale che regola il ruolo attuale delle Compagnie Barracellari è del 1988, è una legge ormai superata, non considera infatti i ruoli di controllo del territorio e di vigilanza ambientale delle compagnie barracellari che allargano di gran lunga le competenze previste dalla stessa.
Una storia antica per un'istituzione moderna quella delle compagnie barracellari, costituite nel lontano 1827 e riconfermate nel 1836 per rispondere al bisogno primario di tutela delle comunità agro-pastorali. Il governo sardo invece le riorganizzò con legge 22 maggio 1853 mentre quello italiano le regolamentò con il Regio Decreto n°403 del 14 luglio 1898. La Regione Autonoma della Sardegna nel 1988, con la legge regionale n°25, le ha ulteriormente regolamentate e organizzate. Nessuna legge da quel momento è intervenuta per adeguare la vecchia disciplina ai nuovi modelli di sviluppo che, nell’ultimo ventennio, hanno interessato anche l’economia agro-pastorale dell’Isola.
Questa funzione deve esser loro riconosciuta con una quantificazione economica chiara e con delle tutele previdenziali in linea con gli standard attuali. Per questo motivo occorre subito una nuova norma che offra ai Barracelli tutte le garanzie necessarie, fornendo ai Comuni risorse certe per valorizzarne il ruolo e l’impegno, le cui ricadute porteranno un indubbio benessere a tutti i Sardi.
*candidato di Forza Italia per le elezioni regionali
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