S.A.
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Disabile denuncia: «abbandonata in borgata»
La lettera alla redazione di una giovane residente di Sa Segada affetta da spina bifida e costretta su una sedia a rotelle che chiede aiuto alle istituzioni perché vive in una casa popolare non adatta alle sue condizioni e in una borgata da cui è difficile spostarsi con i mezzi pubblici

ALGHERO - «Mi chiamo Maria Dinato, ho 26 anni e sono una ragazza con disabilità al 100%, affetta da spina bifida e costretta su una sedia a rotelle. Attualmente vivo con mio padre e i miei due cani nelle case popolari di Sa Segada, una borgata abbandonata di Alghero. Dove la parola cura e manutenzione sono sconosciuti a questa amministrazione Algherese. In questa zona non ci sono servizi: solo un bar e una chiesa rotta.» Inizia così la lettera della giovane residente alla redazione del Quotidiano di Alghero, poche righe dove emerge una situazione di grave disagio emotivo e pratico, aggravatosi dopo la morte della madre di Maria avvenuta un anno fa.
«La casa popolare in cui vivo è su due piani, totalmente inadatta alle mie condizioni fisiche. Io ho bisogno urgente di uno scambio con un’abitazione accessibile e priva di barriere architettoniche. A causa dei miei gravi problemi di salute, sono spesso ricoverata o costretta a cure ospedaliere frequenti. Per potermi spostare, devo pagare ambulanze private, anche solo per andare a fare la spesa o una visita medica» scrive la 26enne. E non solo, il problema sono anche i mezzi pubblici: «per raggiungere la fermata del tram, devo affrontare una strada molto pericolosa, trafficata e senza marciapiede. Il servizio urbano è da terzo mondo. Più volte sono stata lasciata a piedi sotto il sole. Oltre a questo, ci sono problemi igienico-sanitari come la mancata disinfestazione e le erbacce, abbandono totale della zona».
La lettera di Maria si chiude con un appello: «Abbiamo inviato numerose email e richieste sia al Comune di Alghero, che al sindaco, all’area delle case popolari e ai servizi sociali, ma purtroppo non abbiamo mai ricevuto risposta. Chiedo con il cuore una casa più adatta alle mie esigenze: accessibile, possibilmente in centro città, vicina ai servizi sanitari e con almeno tre camere da letto e un giardino, per me e per le mie cagnoline. Allo stesso tempo, spero che la casa attuale possa essere assegnata a una famiglia numerosa che ne abbia bisogno. Spero davvero che qualcuno ascolti la mia richiesta. Ho bisogno di aiuto».
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